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mercoledì 9 settembre 2020

STARGARDT E VITAMINA A: FACCIAMO CHIAREZZA!

La Vitamina A ha un ruolo cruciale nella visione... come nella Stargardt. Se seguite questo blog avrete letto in numerosi post di come la malattia di Stargardt e la Vitamina A non vadano d'accordo.

Ne ho parlato ad esempio QUI e QUI.

Vorrei però sfatare alcuni luoghi comuni e cercare di darvi poche ma efficaci dritte, basandomi esclusivamente su quanto riporta la letteratura scientifica.

Andiamo per ordine:

1. La VITAMINA A fa male a chi ha la Stargardt: sì... ma anche no!

Questo è un concetto molto importante, che dovete cercare di comprendere correttamente e fare vostro. La Vitamina A, ovvero il Retinolo, è essenziale per poter vedere. Senza la Vitamina A tutto il processo chimico che sta alla base della visione NON PUO' FUNZIONARE. Nella malattia di Stargardt, quello che può essere pericoloso è un eccesso di Vitamina A. Fate attenzione a questo concetto, perchè è tutto tranne che scontato. Il pericolo che deriva da elevati livelli di Vitamina , nelle persone con la Stargardt, si deve al fatto che un eccesso di questa sostanza (o più correttamente micronutrienti) può accelerare i meccanismi molecolari che fanno progredire la malattia. Questo pericolo, quindi, NON si corre con una normale assunzione di Vitamina A: ciò significa che, con una alimentazione varia ed equilibrata, NON SI CORRE NESSUN RISCHIO DI FAR ACCELERARE LA STARGARDT PER COLPA DELLA VITAMINA A!

I pericoli si possono correre, certamente, usando in maniera scorretta gli integratori. Secondo le linee guida, la supplemetazione di Vitamina A deve essere evitata in tutti i soggetti portatori di mutazioni sul gene ABCR, ovvero tutti i malati di Stargardt. Non da meno, seguendo una dieta scorretta e sbilanciata, si potrebbe correre il medesimo rischio. Se si mangiano tutti i giorni grandi quantità di carote, peggio ancora,  si consuma regolarmente e in abbondanti quantità il fegato di pollo (è il più ricco di Retinolo) beh, allora il rischio torna ad essere concreto. Pertanto la parola d'ordine deve essere moderazione e attenzione per quello che decidete di mettere nel piatto: non esagerate in nessun senso, quindi niente eccessi ne privazioni! Io, tanto per farvi capire, a un bel piatto di fegatelli (di maiale possibilmente) con un calice di buon vino rosso non ci rinuncio: semplicemente non lo faccio capitare sulla mia tavola più di tre o quattro volte l'anno. Così resta il puro piacere, unito al valore nutrizionale di un alimento tanto nobile come il fegato.

2. I POMODORI non sono un pericolo.

Nel pomodoro è presente il Licopene, ne avrete sentito certamente parlare. Bene, vorrei chiarirvi questo: il Licopene è un carotenoide, è vero, ma NON viene trasformato in Vitamina A dal nostro organismo. Per cui, mi raccomando, non provatevi del piatto principe della nostra dieta. La pasta al pomodoro non fa accelerare la malattia di Stargardt. Rinunciare a un protagonista della dieta  mediterranea come il pomodoro significa privare il nostro organismo di una preziosissima fonte di antiossidanti, che soprattutto nella stagione estiva ci aiuta a sostenere i potenziali danni causati dal sole (sia a livello cutaneo che di stress luminoso nelle nostre retine), proteggendo i maschietti dai processi di invecchiamento della prostata. (!!!).

QUI trovate un bell'articolo esaustivo.

Pertanto, in conclusione, vi esorto ad aver un ruolo attivo nella cura del vostro organismo, cercando di tutelare la salute facendo attenzione, in primis, a come e a cosa mangiate, ma soprattutto non assumete integratori senza aver fatto le dovute considerazioni. In tema di integratori, se avete dubbi o curiosità, provate a leggere QUESTO post.


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