Un po' di spirito di osservazione e senso critico, spesso, permettono di trovare soluzioni semplici a problemi grandi.
Mio nonno ha 91 anni e si è operato di cataratta solo pochi anni fa.
Rispetto all'età media, i suoi cristallini si sono opacizzati solo ad 80 anni... fatto tutt'altro che trascurabile.
Non ci avevo mai pensato, ma solo ragionando con mio padre sulla faccenda ho potuto scoprire la famosa "acqua calda".
Benchè abbia vissuto una vita intera a lavorare la terra sotto il forte sole del sud Italia, dato che lui come me è Lucano, non ha subito le stesse aggressioni opacizzanti dei suoi coetanei cittadini.
E, come lui, per molti suoi compaesani la storia è andata nello stesso modo. Cataratte molto tardive, operate oltre gli 80 anni.
Qualcosa deve proteggere i cristallini di queste persone, è quanto mai evidente.
C'è un elemento che accomuna, infatti, tutti i contadini del mio paese natio, ma questa volta non si tratta di alimentazione particolare o di elisir presenti nei frutti di quella terra, e lo dimostra il fatto che mia nonna, come la maggior parte delle mogli dei popolani in esame, si è sottoposta all'intervento di cataratta con almeno 10 anni di anticipo, nonostante abbia lavorato meno all'aria aperta rispetto mio nonno.
La chiave di tutto sta in un accessorio che, di questi tempi, è considerato un pochino vintage. Il cappello.
Mio nonno, e come lui tutti gli uomini del paese, ha sempre indossato la classica coppola ogni volta che usciva di casa. Aveva la coppola per la campagna, quella da passeggiata domenicale, quella per gli eventi importanti e quella da ogni giorno.
Un semplice cappello ha protetto dalla luce solare i suoi cristallini ritardando così, giorno dopo giorno, l'insorgenza della cataratta.
Se un accessorio così semplice, e di ridotto costo d'esercizio, può proteggere in modo così efficace il cristallino, perchè non pensare di utilizzarlo anche per ridurre i danni alle nostre retine?
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