PERCHÈ, PRIMA O POI, UNA CURA LA TROVANO... MA NEL FRATTEMPO DIAMOCI UNA MANO PER NON PERDERCI NELLA NOTTE

domenica 9 gennaio 2011

IL TRATTAMENTO DEL Dr V.

PREMESSA

Le scelte dei trattamenti a cui sottoporsi sono personalissime e assolutamente insindacabili.

Nessuno MAI si deve arrogare il diritto di esprimere giudizi sulle scelte di chicchessia, perché è la propria pelle quella che si sceglie di mettere in gioco.


IL TRATTAMENTO


quanto segue riguarda la tecnica laser applicata alla Malattia di Stargardt

Il mio peregrinare è incessante.

Credo che chiunque sia affetto da una patologia non ancora ben nota alla letteratura non possa farne a meno. Nessuno ha mai la risposta definitiva alle cose della vita, figurarsi in questi casi.
Nel mio chiedere notizie, un’amica del forum ATRI mi ha segnalato un oculista che esegue un trattamento laser che, a quanto pare, sembra possa essere in grado di rallentare, e in alcuni casi fermare, la degenerazione della retina in soggetti affetti da differenti forme di retinopatia.

Appena saputo mi sono subito recato dal Dr V.,  presso il suo studio sul Lago di Garda.

Tralascerò tutte le sensazioni ed impressioni  personali, limitandomi alla tecnica in questione; non perché abbia avuto impressioni positive o negative, ma semplicemente perché la mia opinione non deve influenzare nessuno, nel bene o nel male.
Non posso però evitare di far menzione della correttezza e disponibilità che mi è stata accordata da tutto lo staff, a partire dalle ragazze della reception.

La tecnica, da quanto ho avuto modo di comprendere dalla spiegazione del Dr V. stesso, consta di un trattamento laser che impiega un raggio ad energia ridotta, rispetto a quello usato per saldare i distacchi di retina per capirci. E’ quindi un laser sub-soglia.

Con questo laser, afferma il Dr V., è possibile intervenire sulle aree ammalate della retina, nel tentativo di riattivare il microcircolo sanguigno compromesso dalla patologia stessa.

In pratica, questo raggio permette di provare ad aprire nuovi bypass tra i vasi della retina (arteriole, capillari e vene). Si tenta, quindi, di aprire vie alternative che possano permettere al sangue ci circolare meglio e di irrorare, con maggiore efficienza, la retina sofferente di chi ha una patologia degenerativa in corso.

Con questa operazione sembra quindi esserci la concreta possibilità di rendere funzionali quei fotorecettori che, ancora vitali, si stavano spegnendo.
Oltre a questo risultato, con il trattamento il Dr V. afferma che è possibile riuscire a drenare via la Lipofucsina che si è accumulata, col risultato di migliorare la condizione anatomo-funzionale della macula.
Fin qui, sulla carta sembrava filasse tutto.
Tesi e ipotesi erano abbastanza in accordo.

Incuriosito, ho provato a chiedere qualche spiegazione aggiuntiva sul meccanismo fisico d’azione del laser: la risposta è stata “daremo una mano a Madre Natura per fare bene il suo lavoro!”

Un pochino frastornato (non mi riesco ad abituare alle visite oculistiche: le detesto!) mi sono congedato dicendo che avrei digerito la cosa con calma e che avrei scritto via mail per eventuali dubbi o chiarimenti.

Pensando e ripensando al trattamento, il giorno dopo la visita ho inviato una mail al Dr V.. Chiedevo lumi su alcuni punti:

1.        Non riuscivo a comprendere bene con quale meccanismo si riuscisse a drenare via la lipofucsina dalla retina, usando un semplice fascio di luce calda. Essiccarlo non era possibile, perché altrimenti si sarebbe cotta la retina. Avevo letto che, secondo alcuni, il metodo consisteva nel dilatare il foro da cui emergono i vasi e il nervo ottico nella retina: in questo modo la Lipofucsina poteva uscire da li più facilmente. Ho chiesto lume anche su questa ipotesi.
2.        Mi chiedevo come potesse essere possibile intervenire sulla retina usando un raggio termico, quale è il laser, senza danneggiare i fotorecettori. Vene e capillari sono posizionati sopra l’Epitelio Retinico, guardando dall’esterno dell’occhio,  ma come fa il laser a colpire solo microscopici capillari senza sforare e danneggiare lo strato di fotorecettori?
3.        Infine, cosa a me molto oscura, mi stupiva come mai non esistesse rischio di edema o emorragia retinica, nonostante si intervenisse direttamente su vasi sanguigni. E’ molto lineare: colpisco un vaso e questo potrebbe rompersi. Cosa sarebbe potuto accadere in caso di emorragia? Il Dr V. garantisce assolutamente l’assenza di rischi e la sola presenza di benefici; bene, ma quali sono le garanzie? Qual è il razionale?

Preciso che ho riveduto molte volte la forma della mail che ho scritto, per evitare di sembrare un polemico detrattore della metodica.
Molte volte in ambito scientifico ho visto menti coraggiose andare a spron battuto contro tutta la comunità scientifica, forti delle proprie convinzioni… finendo con l’aver ragione su tutto e tutti!
Io ero, e sono, semplicemente un paziente spaventato, preoccupato e, soprattutto, curioso.

Morale della storia, la mia mail non ha avuto risposta.

Nell’attesa mi sono recato dal mio oculista a Bologna. Gli ho raccontato i fatti e ho chiesto se conosceva il Dr V. e la sua tecnica.

Mi ha detto che la tecnica è una tecnica nota da anni per trattare l’edema maculare e retinico, la Retinopatia Diabetica ed altre patologie oculari, confermandomi che è un laser sub-soglia, come detto dal Dr V. stesso. Interviene trattando i contorni delle zone affette, in modo da tentare di creare una sorta di confine per arginare la diffusione dell’edema e per circoscrivere le aree patologiche. Non ho verificato questa tesi, ma come logica mi torna.

Ha affermato che per la mia patologia, e soprattutto per lo stadio in cui si trova al momento, non è indicato questo trattamento. Rischierei un peggioramento della vista a causa delle micro-cicatrici lasciate dal laser sulle zone trattate: si sarebbero manifestate come macchiette nere nel campo visivo. Visto, però, che le aree scotomatose del mio campo visivo non sono ancora negative, perché sacrificare fotorecettori che ancora lavorano, seppur male?

Infine, dato che le mie retine hanno gia uno spessore ridotto del 50%, il laser avrebbe potuto peggiorare questa situazione incrementandone la tensione e il rischio di rottura.

Insomma, il mio oculista ha esposto le sue perplessità ed ha insistito proprio su quelle che erano le questioni esposte nella mail da me inviata al Dr V.

Ho avuto modo di leggere e sentire esperienze di chi ha effettivamente ottenuto benefici dal trattamento. I miglioramenti e le eventuali stabilizzazioni delle patologie retiniche non sono opinioni: se uno sta meglio è un dato di fatto.

Qui in queste righe ho solo riportato la mia discutibilissima e personalissima esperienza.
Io ho fatto una scelta in merito al trattamento, ma è solo mia e mie saranno le conseguenze.

Le scelte dei trattamenti a cui sottoporsi sono personalissime e assolutamente insindacabili.

Nessuno MAI si deve arrogare il diritto di esprimere giudizi sulle scelte di chicchessia, perché è la propria pelle quella che si sceglie di mettere in gioco.

9 commenti:

  1. CIAO DONATO, FAI BENE A SOTTOLINEARE CHE LA SCELTA E' SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PERSONALE. PENSO PERO' CHE GLI EVENTUALI BENEFICI SONO DIVERSI A SECONDA DEI CASI, O , SECONDO ME, A SECONDA DELLE MUTAZIONI CHE OGNUNO DI NOI HA.
    INFATTI UN' AMICA , MALATA DI USHER E TRATTATA A CUBA, HA FATTO IL TRATTAMENTO DI VEZZOLA E LO SPESSORE RETINICO, PARE SIA AUMENTATO DA 128 A 156 E DA 132 A 160 E QUESTO SOLO NEL PRIMO MESE. QUELLO CHE NON CAPISCO E' IL FATTO CHE , COME HAI EVIDENZIATO, IL LASER DOVREBBE LASCIARE DELLE MICROCICATRICI....NON NE HO NOTIZIA. COME POTREBBE ESSERE POSSIBILE ALLORA ? FORSE DIPENDE DA LENTI PARTICOLARI CHE VEZZOLA UTILIZZA ? SECONDO LE TUE CONOSCENZE, ESISTE UNA LENTE CAPACE DI ATTRAVERSARE IL PUNTO DOVE SONO I FOTORECETTORI SENZA DANNEGGIARLI ? POTREBBE ESSERE CHE DAGLI ESAMI EFFETTUATI VENGONO EVIDENZIATI I RECETTORI MORTI ED E' LI CHE FA PASSARE IL LASER ? LE MACCHIETTE NERE DI CUI PARLI TU SONO QUELLE DI CUI PARLAMMO TEMPO FA ? QUELLE CHE DEFINII BUCHI NERI E CHE ARRARIVANO SUBITO DOPO IL TRATTAMENTO ? QUEI BUCHI DOVREBBERO ESSERE I PUNTI DOVE INTERVIENE E LA PRESENZA DI QUEI BUCHI SI AVVERTE SOLO AD OCCHI CHIUSI E PER UN LASSO DI TEMPO CHE VA DAI DUE O TRE MESI, POI SVANISCE DEL TUTTO.
    HO SENTITO POCHI GIORNI FA UN AMICO CHE HA FATTO IL TRATTAMENTO DI VEZZOLA, CON UNA COROIDEREMIA. PARE SIA STATO FERMO PER DUE ANNI ED ORA LAMENTA UN PEGGIORAMENTO, MA NON HA CHIARO IN COSA CONSISTE.
    PENSO CHE A BREVE FARA' DEGLI ESAMI E MI FARA' SAPERE MEGLIO.
    GRAZIE ANCORA PER QUELLO CHE STAI FACENDO.

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  2. GRAZIE A TE PER QUESTE INFO. RIGUARDO ALLO SPESSORE MI RINCUORA MOLTO QUELLO CHE MI RACCONTI DELLA TUA AMICA AFFETTA DA USHER. IO PURTROPPO AL MOMENTO HO A CHE FARE CON UNO SPESSORE RIDOTTO INTORNO A 75 E 86 MICRON. CON TALI SPESSORI È DAVVERO RISCHIOSO ANCHE PRENDERE UN PUGNO IN FACCIA!
    PERÒ, APPUNTO, LA MIA È UNA STARGARDT CHE PRESENTA DUE MUTAZIONI DI CUI UNA NON NOTA IN LETTERATURA: DA QUANDO STO SCOPRENDO SENTENDO I VARI COMPARI DI SVENTURA LA STARGARDT È COME UNA PUNTA DI ICEBERG. CI VORRÀ DEL TEMPO, MA VEDRAI CHE CON L'ANDARE AVANTI DELLE RICERCHE SARÀ PROBABILE UNA RICLASSIFICAZIONE DELLE MALATTIE. CI SONO TALMENTE TANTE DIFFERENZE NEI SINTOMI E NEI DECORSI: FORSE PER QUESTO HANNO DECISO DI USARE IL TERMINE SINDROME DI STARGARDT, PERCHÈ UNA SINDROME CONTEMPLA UNA SERIE DI MANIFESTAZIONI, MENTRE UNA MALATTIA È ABBASTANZA UNIVOCA COME CARATTERIZZAZIONE.
    AD OGNI MODO, RIGUARDO ALLE LENTI NON CREDO CHE POSSANO GIOCARE UN RUOLO COSÌ IMPORTANTE NEL PREVENIRE LESIONI. MI SPIEGO: UN RAGGIO LASER È COME UNA CANNONATA DI PALLOTTOLE CHE VIAGGIANO TUTTE COMPATTE E VELOCI, CAPACI DI FARE DEI TAGLI PRECISISSIMI E PRATICAMENTE PUNTIFORMI. A SECONDA DEL TIPO DI LASER USATO QUELLO CHE VARIA, CON LA LLUNGHEZZA D'ONDA E L'ENERGIA DEL FASCIO, È IL POTERE DISTRUTTIVO DI QUESTE PALLOTTLE. IN GENERE VALE QUESTA LEGGE: PIU IL FASCIO È ENERGETICO PIU IN PROFONDITÀ PENETRA E LAVORO (È QUELLO CHE ACCADE CON LA LUCE VISIBILE, GLI UV E GLI INFRAROSSI). UNA LENTE, MESSA TRA IL LASER E L'OCCHIO, PER QUELLO CHE SO, PUÒ AGIRE SOLO VARIANDO LE DIMENSIONI DEL FASCIO LUMINOSO O, EVENTUALMENTE, AGIRE RIDUCENDONE L'ENERGIA. E' UN PO' QUEL CHE SI FA GIOCANDO CON LE LENTI DI INGRANDIMENTO E LA LUCE DEL SOLE: SPOSTANDO LA LENTE AVANTI E INDIETRO SI FOCALIZZA O SI AMPLIFICA IL FASCIO DEI FOTONI SOLARI. L'USO DELLE LENTI È FONDAMENTALE PER USARE IL LASER E DIRIGERLO DOVE SERVE, MA CREDO POCO PLAUSIBILE CHE CON UNA LENTE SI RIESCA AD EVITARE CHE I FOTONI LASER DIRETTI ALLE VENE DELLA RETINA RIESCANO A LASCIARE INDENNI I FOTORECETTORI CHE VENGONO COLPITI. DI SICURO CREDO SI POSSA FAR IN MODO CHE UNA LENTE OPPORTUNA FOCALIZZI IOL LASER SULLA REGIONE VASCOLARE DELLA RETINA, IN MODO CHE QUANDO ATTRAVERSI LO STRATO DEI FOTORECETTORI NON SIA FOCALIZZATO E, QUINDI, TROPPO POTENTE. MA STIAMO PARLANDO DI DIMENSIONI MICROSCOPICHE. UN CONTO È SE CON UNA LENTE IO FOCALIZZO LA LUCE DEL SOLE CON UNA LENTE TENUTA A 30 CM DI DISTANZA: SE METTO TRA LA LENTE E IL FOGLIO UNA MANO NON MI SCOTTO,PERCHÈ A QUELLA DISTANZA IL FASCIO DI FOTONI È ANCORA AMPIO (SI VEDE UNA PALLA AMPIA LUMINOSA SULLA MANO, CHE NON SCOTTA); NELLA RETINA ABBIAMO A CHE FARE CON 140 O 150 MICRON DI SPESSORE... TUTTO È POSSIBILE, MA PER QUANTO NE SAPPIA NON CREDO SIA FATTIBILE SOLO CON L'AUSILIO DI UNA LENTE E UN LASER USATI MANUALMENTE. O MEGLIO, SI CAPISCE QUANTO POTREBBE ESSERE RISCHIOSO SE IL MARGINE D'ERRORE PER UNA SIMILE OPERAZIONE FOSSE DI COSI POCHI MILLESIMI DI MILLIMETRO: UNA MANO HA VIBRAZIONI E TREMORI NELL'ORDINE DI DECIMI DI MILLIMETRO NELLA MIGLIORE IPOTESI, QUINDI IL MARGINE D'ERRORE È INESISTENTE. POI, RIPETO, SICURAMENTE STRAPARLO, MA MI PIACEREBBE ESSERE SMENTITO PERCHÈ COSÌ IMPAREREI QUALCOSA DI NUOVO MA, SOPRATTUTTO, VERREBBERO DIPANATI DUBBI NON TRASCURABILI E TUTTI NE POTREBBERO BENEFICIARE.

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  3. RIGUARDO LE MACCHIE NERE: SONO PROPRIO QUELLE DI CUI PARLAVAMO. E' POSSIBILE CHE DURANTE L'ESPLORAZIONE DELLA MACULA LE AREE ATROFICHE SIANO VISIBILI E PER TANTO IL FASCIO LASER VENGA DIRETTO PROPRIO SU QUESTE. NON HO MAI VISTO UNA DELLE NOSTRE RETINE DA VICINO, PER CUI CREDO SIA POSSIBILISSIMO E, ANZI, MI PARE UN'OTTIMA STRATEGIA! IL FATTO CHE QUESTE MACCHIE NON SIANO SEMPRE PRESENTI, O CHE ADDIRITTURA POSSANO SCOMPARIRE DOPO ALCUNI TEMPI PUÒ FORSE AVERE DUE SPIEGAZIONI.
    PREMETTENDO CHE IO NON SONO UNO SPECIALISTA E CHE QUANTO SCRIVO È SOLO IL FRUTTO DI PERSONALISSIME E IMPUGNABILISSIME CONSIDERAZIONI, IO CREDO INNANZITUTTO CHE DOPO UN TRATTAMENTO LASER LA PRESENZA DI MACCHIE NERE, O CIECHE, SIA IMPUTABILE A UNA TRANSITORIA INATTIVAZIONE DEI FOTORECETTORI A CAUSA DELLA ECCESSIVA STIMOLAZIONE CAUSATA DAL LASER. E' UN PO' QUEL CHE SUCCEDE CON L'ABBAGLIAMENTO. SE CAPITA DI VEDERE UNA MACCHIA NERA PERSISTENTE ALCUNI MINUTI, QUANDO SI INTRAVEDE IL SOLE IN CIELO, FIGURIAMOCI SE NON PUÒ SUCCEDERE DOPO CHE UN LASER HA ABBAGLIATO LA RETINA PER INTERI MINUTI! INVECE CHE MINUTI, IN QUEL CASO, CI VORRAN SETTIMANE COME MINIMO. ALTRA IPOTESI PER ME PLAUSIBILE È DATA DALL'AZIONE DEL NOSTRO CERVELLO. IO ME NE ACCORGO OGNI MATTINA, QUANDO APRO GLI OCCHI. PER I PRIMI SECONDI NEL MIO CAMPO VISIVO VEDO UNA SERIE DI BUCHETTI NERI TUTTI RAGGRUPPATI NEL CENTRO DEL MIO CAMPO VISIVO. POI SPARISCONO. CREDO CHE SEMPLICEMENTE IL MIO CERVELLO, STUDIATA LA SITUAZIONE, RICOSTRUISCA LE IMMAGINI MANCANTI IN QUELLE ZONE. ME NE STO ACCORGENDO IN MODO MACROSCOPICO ANCHE NEL QUOTIDIANO, E QUESTO MI PREOCCUPA PER LA GUIDA DELL'AUTO: VEDO CHE CERTE VOLTE, NELLE ZONE SCOTOMATOSE CENTRALI, CI VEDO SBAGLIATO. NEL SENSO CHE VEDO UN'IMMAGINE, E QUINDI NON VEDO LUCI O GRIGIORI, MA L'IMMAGINE NON CENTRA NIENTE CON QUEL CHE HO DAVANTI! CREDO SIANO NORMALI ALLUCINAZIONI CAUSATE DALL'OPERATO DI UN CERVELLO CHE NON È ANCORA ABITUATO AD AVERE ZONE MANCANTI DEL CAMPO VISIVO.

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  4. CIAO,L'ULTIMA OSSERVAZIONE FATTA SUL CERVELLO CHE FA VEDERE COSE SBAGLIATE SAREBBE DA INDAGARE ,ME NE HA PARLATO TEMPO FA UN NOSTRO SOCIO,DICENDOMI CHE HA SCOPERTO DI AVERE QUESTO PROBLEMA, PER CUI QUANDO VA IN GIRO DEVE STARE MOLTO ATTENTO CHE OMBRE RESIDUE CHE GLI SONO RIMASTE SIANO REALI E NON UN'ELABORAZIONE DEL CERVELLO CHE RICORDA IMMAGINI DI QUANDO VEDEVA ED ELABORA CONTORNI O OMBRE CHE INVECE NON CI SONO PIù,MI SEMBRA SIA UN HANDICAP NELL'HANDICAP. INSOMMA BISOGNA STARE ATTENTI CHE IL PROPRIO CERVELLO NON STIA CREANDO UN INGANNO ,UN SISTEMA POTREBBE ESSERE VERIFICARE CON IL TATTO O IL BASTONE BIANCO PRIMA DI MUOVERSI E PRENDERE DECISIONI.

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  5. E' UN FENOMENO NON COSI' RARO, PURTROPPO. DIREI CHE VALE LA PENA FARE UN POST DEDICATO A QUESTO.
    COMUNQUE CREDO NON SIA COSI' DIFFERENTE DALLA SINDROME DELL'ARTO FANTASMA, CHE COLPISCE LA MAGGIOR PARTE DI COLORO HANNO SUBITO AMPUTAZIONI. IL BRACCIO NON C'E' PIU' MA FA LO STESSO PRURITO O MALE!
    NEL MIO CASO VEDO CHE NELLE ZONE DOVE REGNA LO SCOTOMA IL MIO CERVELLO CI SOVRAPPONE PARTI SBAGLIATE DELL'AIMMAGINE CHE STO FISSANDO. AD ESEMPIO, SE GUARDO UN VOLTO E LO SCOTOMA SI SOVRAPPONE A UN OCCHIO CAPITA CHE IO LI CI VEDA UN CIUFFO DI CAPIGLIATURA. CREDO SIA ABBASTANZA NORMALE, TUTTO CONSIDERATO.
    UNICA COSA E' CHE PUO' APPUNTO RAPPRESENTARE UN PERICOLO NEL MOVIMENTO E NELLA VITA QUOTIDIANA.

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  6. SI', DIREI CHE E' QUANTO AVEVO CAPITO IN MERITO AL SENSO DI ALLARGARE IL FORO DA CUI EMERGONO VASI E NERVI. nON SAPEVO IN CHE MODO RIUSCISSE NELL'INTENTO, MA IN EFFETTI DUE PICCOLE BRUCIATURE AI DUE ESTRREMI DEL FORO CREANO UNA TENSIONE SULLA RETINA IN MODO DA OVALIZZARE IL FORO STESSO, O SEMPLICEMENTE DILATANDOLO PER CAUTERIZZAZIONE. DRENARE VIA GLI ACCUMULI DI ESSUDATO DALLA MACULA HA SICURAMENTE EFFETTI BENEFICI, NON LO METTO MINIMAMENTE IN DUBBIO. I RISCHI DELL'AZIONE DEL LASER SONO QUEL CHE MI PREOCCUPA. E, A ONOR DEL VERO, MI PREOCCUPA LA MANCATA RISPOSTA ALLE MIE QUESTIONI. E' UN PECCATO PERDERE OCCASIONI DI CONFRONTO, PERCHE' SERVIREBBE A TUTTI.

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  7. CIAO DONATO E CIAO MADDY. VEZZOLA MI RISPOSE SOLO LA PRIMA VOLTA, LA SECONDA NO. SOLO DOPO DECISI DI ANDARE DI PERSONA.
    COMUNQUE SIA, NOTO CON PIACERE CHE PIANO PIANO SI STANNO CHIARENDO MOLTI PUNTI E QUEST'ARGOMENTO E' DAVVERO OLTO UTILE.
    PER QUANTO RIGUARDA GLI SCHERZI CHE FA IL CERVELLO A ME CAPITO CIRCA CINQUE ANNI FA. ERO IN MACCHINA E RIENTRAVO A CASA DAL LAVORO. FACENDO TUTTI I GIORNI QUELLA STRADA, CHE E' UNA ZONA INDUSTRIALE, MI CAPITAVA SPESSO DI INCONTRARE DEI TIR CHE CIRCOLAVANO PER ENTRARE NEI VARI STABILIMENTI E RICORDO CHE QUANDO FECI LA CURVA, VIDI LA STRADA DI FRONTE A ME DESERTA E SOLO IL CLACSON DEL TIR CHE MI STAVA INVESTENDO MI RIPORTO' ALL'IMMAGINE REALE. MOLTO PERICOLO ED INFATTI E' DA ALLORA CHE GUARDO LE AUTO CON MOLTO SOSPETTO....QUASI COME SE FOSSE COLPA LORO.
    EFFETTIVAMENTE, QUESTO FENOMENO E' MOLTO FREQUENTE FRA NOI E PRIMA ERO CONVINTA CHE LE STORIE CHE SENTIVO ERANO DI PERSONE MALATE DI MENTE.

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  8. SI', IL PERICOLO E' PROPRIO AL VOLANTE. CI SI RENDE CONTO DI QUANTO SIA DELICATO L'EQUILIBRIO NEL GESTIRE QUESTA ABILITA'. TOCCA !STARE ALL'OCCHIO! COME SI DICE QUI IN ROMAGNA!
    IL MIO TERRORE E' QUELLO DI RISCHIARE DI ARRIVARE A NON VEDERE UN PEDONE O UN CICLISTA. SONO TERRIBILI QUELLI. ULTIMAMENTE, PROPRIO PER QUESTA RAGIONE AMMETTO CHE GUIDO RILASSATO SOLO IN AUTOSTRADA: CI SONO MENO VARIABILI IN GIOCO. PER STRADA HO IL PIEDE LEGGERISSIMO E CONTINUO A STRABUZZARE GLI OCCHI PER ESAMINARE IL CAMPO VISIVO PIU VOLTE OGNI SECONDO. SEMBRO UN PAZZO, MA ALMENO COSì VADO UN PO' MENO IN ANSIA.

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  9. QUESTO E' IL COMMENTO DI MADDY CHE ERA STATO SCRITTO PRIMA DI QUELLO SCRITTO DA ME ALLE 04:09....


    VORREI AGGIUNGERE COSA HO CAPITO IO SULL'INTERVENTO DI VEZZOLA, QUANDO HO PRESO INFORMAZIONI PRESSO UN PEDIATRA CHE AVEVA UNA FIGLIA CHE SI E' SOTTOPOSTA AL TRATTAMENTO DI VEZZOLA.: I PUNTI LASER VENGONO INDIRIZZATI ALLA DESTRA E ALLA SINISTRA DEL PUNTO CIECO DELLA RETINA,PUNTO IN CUI ESISTE UN FORO DOVE PASSANO LA VENA,L'ARTERIA E IL NERVO OTTICO.l'INTENZIONE E' DI TIRARE ALLE DUE ESTREMITà IL FORO IN MODO DA ALLARGARLO E AVERE COSì UNA VIA DI DEFLUSSO DI EVENTUALE EDEMA IN MODO DI ELIMINARE IL PIù POSSIBILE IL LIQUIDO SMALTENDO E AVENDO COSì ANCHE UNA ELIMINAZIONE PIù VELOCE DI QUELLA FISIOLOGICA DI TOSSINE E SOSTANZE DI RIFIUTO CHE AUMENTANO IL DEPOSITO DI LIPOFUSCINE NEL CASO DELLA STARGERDT O DI SOSTANZE CHE VELOCIZZANO L'APOPTOSI NEL CASO DI ALTRE PATOLOGIE ,DRENANDO SI MIGLIORA ANCHE IL MICROCIRCOLO ALLA RETINA CHE NON ESSENDO INTASATA DI LIQUIDO SARà MEGLIO IRRORATA DAI CAPILLARI SANGUINI,E' UN TRATTAMENTO ESSENZIALMENTE MECCANICO CHE PUò IN QUESTO MODO RIVOLGERSI A DIVERSE PATOLOGIE RETINICHE DOVE LA SOFFERENZA DEI TESSUTI CREA ESSUDATO.

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