Il sole non è sano come quello di un tempo… affermazione forse ormai fin troppo inflazionata, ma purtroppo quanto mai vera! Macchie cutanee, abbronzatura a macchia di leopardo, scottature, dermatiti, eritemi e, nei casi peggiori, tumori della pelle: questa la lista di quello che, oggi più che mai, il sole può potenzialmente causare alla nostra pelle.
Le cause? Beh, sicuramente il famoso buco dello strato di Ozono è uno dei maggiori indiziati, ma anche lo stile di vita moderno ha una buona responsabilità. Lo stress, la vita sempre più frenetica, i cibi industriali, le diete sempre più povere di verdure e ortaggi, i nostri organismi sempre più intossicati causano spesso reazioni molto violente all’azione del sole sulla nostra pelle. Spesso infatti le dermatiti da sole e gli eritemi si manifestano per la combinazione dei raggi solari, sudore e uso inappropriato di prodotti solari.
Come correre ai ripari?
Le due parole chiavi sono PROTEZIONE e PREVENZIONE!
PROTEZIONE
E’ una necessità a cui nessuno dovrebbe sottrarsi. A parte i neonati e gli infanti fino a 2 anni, che assolutamente NON dovrebbero essere esposti al sole, la scelta del grado di protezione va fatta in funzione del fenotipo di pelle e in base all’età. Nell’infanzia e nella terza età le difese della pelle e il suo potere rigenerante sono tali da rendere necessaria una maggiore attenzione e, quindi, una più efficace protezione.
Esporsi al sole senza protezione solare è un po’ come giocare alla roulette russa. Anche per i fenotipi a pelle scura l’applicazione di una crema protettiva è necessaria per ridurre i fenomeni di invecchiamento precoce della pelle e i rischi di danni, lievi o gravi, a livello cutaneo.
Quando esponiamo la nostra pelle al sole questa viene investita da diverse radiazioni solari:
Raggi Infrarossi: sono quelli che ci riscaldano. Il loro potere è attenuato dall’atmosfera, ma sono molto potenti: pensate alle lampade infrarosso, usate per la cottura del Kebab o della carne Gyros greca.
Raggi Visibili: sono tutte le radiazioni luminose che percepiamo a occhio nudo, con gamma cromatica che va dal rosso al blu. La pelle, per fortuna, non ne subisce effetto.
Raggi Ultravioletti: così chiamati perché si trovano oltre il blu della luce visibile. Sono quelli da cui dobbiamo proteggerci quando ci esponiamo al sole. A loro volta si dividono in tre tipi:
RAGGI UVC: normalmente vengono bloccati dall’atmosfera. Sono i più energetici e se arrivassero sulla nostra pelle causerebbero danni gravissimo.
RAGGI UVB: hanno media energia e si fermano nell’epidermide. Qui agiscono stimolando i melanociti a produrre nuova melanina, garantendoci così la tanto desiderata abbronzatura duratura. Provocano anche stress alla pelle, vasodilatazione, disidratazione e infiammazione che possono culminare con una dermatiti, scottature o eritema solare. La pelle reagisce a questo stress inspessendosi e indurendosi, fenomeno reversibile ma antiestetico.
Curiosità: i raggi UVB stimolano anche i bulbi piliferi, aumentando la velocità di crescita dei peli superflui.
RAGGI UVA: sono i meno energetici ma i più pericolosi per la nostra salute. Penetrano fino al derma dove agiscono facendo maturare la melanina già presente nella pelle. Donano perciò una abbronzatura non persistente che svanisce in pochi giorni se non entra in gioco l’azione dei raggi UVB, che stimolano i melanociti a produrre nuova melanina. A causa della loro profonda penetrazione cutanea danneggiano le fibre di collagene e di elastina, favorendo la comparsa precoce delle rughe. Sono inoltre responsabili delle Melanosi (o macchie) cutanee e, nei casi peggiori, possono determinare l’insorgenza dei tumori cutanei, i tristemente famosi Melanomi.
I fenotipi a pelle chiara sono i più sensibili a queste problematiche, ma anche le persone con pelle olivastra non sono immuni ai danni dei Raggi UVA e UVB. Ecco perché TUTTI devono utilizzare creme protettive, da scegliere a seconda delle proprie necessità e sensibilità.
Curiosità: dato che le lampade abbronzanti emettono raggi UVA non sono utili per preparare la pelle all’abbronzatura ma, anzi, ci espongo a maggiori rischi perché consumano la melanina già presente nella pelle senza stimolarne la produzione di nuova, dato che non emettono UVB. In più, oltre ad invecchiare la pelle, aumentano i rischi di sviluppare neoplasie maligne cutanee…
Miti da sfatare sulle creme solari
“Io voglio una crema con SPF 6, altrimenti non mi abbronzo.”
Sbagliato: ci si abbronza anche con una crema con SPF 50+, perché basta davvero una piccola quantità di raggi UV per favorire l’abbronzatura.
Con le protezioni medio alte l’abbronzatura sembrerà comparire lentamente, ma sarà sicuramente più omogenea e duratura perché la maturazione della melanina sarà avvenuta senza infiammazioni o danni alla pelle.
Ma come si interpreta l’SPF
(Sun Protection Factor)?
Questo valore indica di quante volte la crema riduce le radiazioni UV assorbite. Un spf 6 indica che alla pelle arriverà 1/6 dei raggi solari; un spf 10 ne lascerà pasare 1/10, un spf 15 1/15 e così via. Facendo due conti, un spf 6 filtrerà circa l’84% dei raggi solari, un spf 10 il 90%, un spf 15 il 95% e un spf 30 il 97%, fino ad arrivare al spf50+ che abbatterà circa il 99% dei raggi UV.
Sulla base di questi valori si capisce come, sebbene sia possibile abbronzarsi sia con un spf 10 che 30, ci possano essere differenze sensibili di sicurezza a seconda del grado di protezione attuato.
Le attuali normative prevedono che sulle confezioni sia riportato l’spf della crema solare, sempre più indicato con BASSA, MEDIA o ALTA protezione; in aggiunta deve comparire anche il simbolo UVA, che sta a significare che quella crema solare contiene un filtro anche per gli UVA che, fino a pochi anni fa, non avevano attenzione. La legge però ancora non prevede l’obbligo di indicare le percentuali di filtro UVA presenti nelle creme solari: il vostro Medico o Farmacista potrà illustrarvi, quindi, il preparato protettivo solare più idoneo in funzione delle vostre necessità.
Molto importanti, infine , sono le creme Dopo Sole. Dopo l’esposizione prolungata al sole la pelle ha comunque subito stress per lei inconsueti, specie con i primi soli. E’ quindi fondamentale applicare una crema ad azione lenitiva e idratante a fine giornata, in modo da riequilibrare la pelle idratandola e nutrendola. Mantenere la pelle in salute, oltre a garantire un’abbronzatura più persistente e luminosa, è fondamentale per il nostro benessere.
Esistono diverse tipologie di creme Dopo Sole, specifiche per ogni esigenza: nutrienti e idratanti per le pelli secche e stressate, lenitive e rinfrescanti per le pelli sensibili e reattive, etc.. Il vostro Farmacista di fiducia o il vostro Medico sapranno indirizzarvi al meglio nella scelta.
Sembra scontato, ma per quella che è la mia esperienza dietro al banco di farmacia non è per niente così. Il Fattore di Protezione indicato è calcolato per l'applicazione di 2mg di prodottio per cm quadrato di pelle. Spesso, o meglio quasi sempre, le persone ne applicano in media esattamente la metà sulla pelle, dimezzando il livello di protezione ai raggi UVB e riducendo drasticamente quello ai Raggi UVA.
Tanto per capirci, per una persona di corporatura media, andrebbe applicata una quantità di crema pari a un cucchiaino da Tè per il viso, due per ogni bvraccio e 2-3 per gamba.
Se consideriamo poi che in genere una volta aperti i solari si conservano 12 mesi, non ha nemmeno tanto senso lesinare sulla cre, perchè molto probabilmente l'anno dopo sarà da buttare e noi avremo corso dei rischi per la pelle inutilmente.
Come usare la Crema Solare
Sembra scontato, ma per quella che è la mia esperienza dietro al banco di farmacia non è per niente così. Il Fattore di Protezione indicato è calcolato per l'applicazione di 2mg di prodottio per cm quadrato di pelle. Spesso, o meglio quasi sempre, le persone ne applicano in media esattamente la metà sulla pelle, dimezzando il livello di protezione ai raggi UVB e riducendo drasticamente quello ai Raggi UVA.
Tanto per capirci, per una persona di corporatura media, andrebbe applicata una quantità di crema pari a un cucchiaino da Tè per il viso, due per ogni bvraccio e 2-3 per gamba.
Se consideriamo poi che in genere una volta aperti i solari si conservano 12 mesi, non ha nemmeno tanto senso lesinare sulla cre, perchè molto probabilmente l'anno dopo sarà da buttare e noi avremo corso dei rischi per la pelle inutilmente.
PREVENZIONE
Prepararsi all’estate fin dalla primavera: arrivare con una pelle sana in spiaggia è un’ottima base di partenza per ridurre i problemi da esposizione.
Con l’inverno si tende a metter su peso, a fare meno attività fisica e, pertanto, ad accumulare tossine. Ai primi soli primaverili è bene iniziare a muoversi, anche solo nei fine settimana, per risvegliare l’organismo e il metabolismo.
La primavera porta tanti rimedi naturali utili al nostro scopo: i Carciofi, abbondanti in questa stagione, sono potenti depuranti per il fegato; il Tarassaco, i cui boccioli ancora chiusi e foglioline giovani sono ottimi ingredienti per insalate gustose, mediante azione stimolante la diuresi favoriscono la depurazione (attenzione però a chi soffre di calcoli biliari); gli asparagi, ben noti per la loro azione detossificante e diuretica, contengono anche molto potassio utile per rimettere in moto i nostri muscoli e supportare il cuore per la ritrovata voglia di movimento primaverile. Infine le Carote, ricche di Beta Carotene, aiutano a favorire la produzione di melanina e contribuiscono a ridurre il rischio di eritema.
I ritmi stressanti della vita moderna, però, non sempre consentono di aver tempo di cogliere erbe spontanee nei prati. Ecco che la medicina tradizionale erboristica ci viene aiuto. Preparati cone il Cy.Ta.Fu. o il Cardus Marianus TM di Boiron, il Fitomagra Drena di Aboca, i prodotti della linea Primum di Specchiasol, il Carovit Plus di Rottafarm, sono validissimi aiuti per favorire la disintossicazione e depurazione del nostro organismo.
Esistono poi tutt’una serie di rimedi in capsule mono-pianta, della linea Arkocapsule, utili fonti di principi fitoterapici.
Ci sono tantissimi medicinali che danno reazioni di Fototossicità o Fotoallergia. Nei foglietti illustrativi è indicato quando è necessario evitare l'esposizione al sole, ma dato che anche questa è una cosa che molti non fanno (!!!), meglio fare un piccolo elenco.
Sole e Farmaci
PRINCIPALI FARMACI FOTOSENSIBILIZZANTI
USO ORALE
ANTIARITMICI: Amiodarone
ANTIBIOTICI: Sulfamidici (Sulfametoxazolo, Sulfasalazina, Sulfadiazina, etc), Tetracicline (Metaciclina, Minociclina, Doxiciclina, Tetraciclina) Chinoloni (Ciprofloxacina, Norfloxacina, Levofloxacina, Acido Nalidixico)
ANTIDEPRESSIVI: Amitriptilina, Desipramina, Fluoxetina, Fluvoxamina, Imipramina, Sertralina
ANTIMICOTICI: Griseofulvina
ANTINFIAMMATORI: Diclofenac, Ketoprofene, Naprossene, Piroxicam, Sulindac
ANTIMITOTICI (Antitumorali): Actinomicina D, Bleomicina, Dacarbazina, Fluorouracile, Metotrexato, Vinblastina
ANSIOLITICI: Clordiazepossido
DIURETICI: Clorotiazide, Idroclortiazide, Bumetanide
NEUROLETTICI: Fenotiazine
CORTISONICI: Prednisone, Betametasone
CONTRACCETTIVI ORALI: possono causare comparsa di macchie cutanee.
USO LOCALE
ANTIACNEICI: Benzoil perossido, Iso-Tretionina
ANTIBATTERICI: Sulfanilamide
ANTI INFIAMMATORI: Ketoprofene (Artrosilene, Fastum gel, etc…)
ANTISTAMINICI: Prometazina (Fargan)
ANTIMITOTICI: Fluorouracile
ANTISETTICI: Eosina, Fluorescina, Triclorocarbanilide, Antracene, Fenantrene, psoraleni 8-mop (metossipsoralene) e 5 mop
CORTISONICI: Idrocortisone, Betametasone, etc…
E per noi Retinopatici?
Beh, il binomio estate + occhiali protettivi non deve essere mai scisso! Fondamentale la foto-protezione delle retine, innanzitutto.
Anche l’uso di berretti o cappelli può aiutare ad abbattere drasticamente la quantità di Raggi UV che arrivano sulle nostre retine. Provare per credere!
Per la prevenzione dei danni da stress luminoso e ossidativo valgono i consigli alimentari e nutrizionali di sempre. Aumentando la quantità di luce a cui siamo esposti, per stagione e stili di vita differenti rispetto all’inverno, cresce il livello di stress radicalico che il nostro organismo deve fronteggiare. Per fortuna la natura lo ha previsto e, come dicevo prima, questa stagione ricca di frutta e verdura antiossidante ci aiuta a contrastare con una sana alimentazione l’aumentato fabbisogno di questi nutrienti protettivi come Carotenoidi, Vitamine antiossidanti, Sali minerali preziosi come Magnesio e Potassio, e così via.
Anche l’uso di colliri protettivi per le mucose oculari e rinfrescanti andrebbe considerato seriamente. La scelta ottimale dovrebbe cadere su un monodose, in modo da permetterci di portare sempre con noi una fialetta pronta da usare, evitando il rischio di sciupare una boccetta di collirio tradizionale magari dimenticandola al sole o tenendola al caldo tutto il giorno. I colliri spesso vanno conservati in condizioni di riparo da luce e temperature sotto i 25°C: con una fialetta monodose abbiamo più margine di sicurezza, perché dopo che l’abbiamo strapazzata tutto il giorno possiamo anche gettarla, visto che il resto della confezione è al fresco in casa.
Ottimi colliri possono essere le Isomar Occhi gocce oculari, piuttosto che l’Eumill (Camomilla-Euphrasia-Hamamelis), o i vari preparati omeopatici a base di rimedi lenitivi e rinfrescanti l’occhio.
Per gli affezionati della boccetta tradizionale l’unico accorgimento è quello di aver cura di conservare sempre al riparo dal calore e dalla luce i colliri: la somministrazione oculare è assimilabile a una via parenterale, paragonabile quindi alla somministrazione endovenosa, con tutti i rischi sistemici che ne conseguono. Meglio gettar via confezioni dubbie, piuttosto che rischiare danni seri!