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venerdì 2 ottobre 2015

Vaccinuim Myrtillis, sua maestà il Mirtillo Nero


a cura della dr.ssa Elena Z.



Come per tutte le piante, anche per il mirtillo ne esistono diverse specie e varietà ma proprio il mirtillo nero è quello che possiede le proprietà per la vista. Si tratta di una pianta spontanea in Europa; in Italia la troviamo nelle Alpi e negli Appennini fino all’Abbruzzo, fino a circa 2000 m.

Presso la tradizione nordica il mirtillo era considerato una pianta in grado di proteggere dalla malasorte. In Scandinavia i suoi rami venivano utilizzati nella cerimonia del "Piccolo Yule" (il 13 dicembre), un rito associato alla stella del solstizio d'inverno, conosciuta nella tradizione nordica come "portatrice di torcia", colei che proteggerà dai demoni.

Le bacche del mirtillo nero contengono molti acidi organici (malico, citrico ecc.), zuccheri, tannini, pectina, le vitamine A, C e, in quantità minore, la vitamina B e i glucosidi antocianici (mirtillina) i quali oltre a dare al frutto il suo caratteristico colore, riducono la permeabilità dei capillari e rafforzano la struttura del tessuto connettivo, che sostiene i vasi sanguigni, migliorandone l’elasticità e il tono.

Questi principi contenuti nel fitocomplesso le conferiscono la proprietà capillaroprotettrice, rendendola particolarmente adatta al trattamento dei disturbi circolatori, specie di origine venosa e in tutti i casi di fragilità capillare, soprattutto a carico della retina, anche in caso di retinopatia diabetica o ipertensiva.

Queste virtù sono importanti per chi soffre di patologie come la Stargardt o le AMD, in quanto i rischi di edema retinico e maculare sono concreti. Un sostegno al tono e alla salute dei capillari retinici crea le condizioni per proteggersi al meglio da tali eventi.

Le antocianine sono capaci di inibire l'attività di alcuni enzimi che distruggono il collagene e i tessuti elastici dei capillari e dei vasi del sistema circolatorio periferico, provocando fragilità e la loro eccessiva permeabilità.

Queste sostanze inoltre favoriscono e aumentano la velocità di rigenerazione della porpora retinica (la rodopsina) degli occhi, che è il pigmento della retina, essenziale per la visione in condizioni di scarsa luminosità, acuendo la vista specialmente la sera, quando c’è poca luce.

I grandi pregi nutritivi del mirtillo derivano anche dalla ricca presenza di vitamina A e C (quelle in maggior quantità), ma anche di vitamine B1, B2, PP e di sali minerali essenziali per il nostro organismo (calcio, fosforo, ferro, sodio e potassio), che conferiscono alle bacche un’azione antiossidante. Restando nel contesto del fitocomplesso, la Vitamina A contenuta nel frutto non rappresenta un pericolo per i pazienti affetti da Stargardt ma, anzi, rende efficiente il processo della visione in modo biologicamente equilibrato.

Questi principi, nutritivi coadiuvati dagli antocianosidi, inibiscono validamente la formazione dei radicali liberi, responsabili dell'ossidazione delle particelle di colesterolo LDL, che è la causa fondamentale della formazione delle placche aterosclerotiche nelle pareti dei vasi sanguigni.

L’estratto secco di mirtillo si usa anche nel trattamento della diarrea, delle coliche dolorose addominali e delle cistiti, grazie alle proprietà antisettiche delle antocianine. L'estratto secco del mirtillo nero, per l'azione diuretica, può favorire la formazione di calcoli renali da ossalati e fosfati. Va quindi usato con cautela in soggetti predisposti.

Recentemente si è scoperto che le antocianine inibiscono l'adesione dei colibacilli alla parete dell'intestino e della vescica, fornendo così una spiegazione al loro uso nelle infezioni urinarie e intestinali, provocate dall'alterazione della flora batterica.

I mirtilli sono anche antiossidanti, anticancerogeni e proteggono dalle malattie coronariche. Ad aggiungere tali caratteristiche ai già noti effetti benefici sulle pareti dei vasi, è un gruppo di ricercatori trentini. Innanzitutto si è appurato che il mirtillo coltivato è del tutto simile a quello di bosco e può contenere in media circa 200 milligrammi per chilogrammo di una complessa miscela, contenente fino a 23 diversi flavonoli. Una singola porzione di mirtilli (150 grammi) fornisce quindi in media 30 milligrammi di flavonoli, una quantità due-tre volte superiore a quella giornalmente presente nella dieta occidentale. Le proprietà benefiche sui vasi sono merito delle antiocianine, mentre le nuove caratteristiche sarebbero spiegate dal contenuto di flavonoli glicosidi, in particolare la quercetina.

Tornando alle proprietà specifiche per la retina, la miglior modalità d’uso è quella di consumare le bacche fresche o il succo, che preservano maggiormente il cosiddetto fitocomplesso

A tal proposito, e a conferma di ciò, vorrei portare alla vostra attenzione un articolo che descrive un’indagine shock di altro consumo (QUI il link): molti degli integratori a base di mirtillo presi in considerazione hanno un contenuto davvero basso di antocianine (sostanze ad azione benefica sulla vista), molto inferiore rispetto a quello presente nei succhi 100% frutta, che tra l’altro hanno un costo assai più contenuto.

Afferma Renato Bruni, docente presso il corso di laurea in Scienze farmaceutiche applicate dell’Università di Parma, “Le antocianine sono molecole non particolarmente stabili e tendono a degradarsi abbastanza rapidamente nel tempo, soprattutto in assenza di un sistema “tampone” che le mantenga intatte. Stanno meglio a pH acidi come quelli dei succhi e se isolate e poste in ambiente secco risentono moltissimo dell’umidità sebbene, va detto, la loro degradazione porti spesso ad ottenere molecole diverse, ma comunque altamente antiossidanti. Il succo di mirtillo è quindi capace di mantenere più stabili le antocianine rispetto ad un estratto secco inserito in una compressa ed a sua volta perde qualcosa nel confronto con il frutto fresco”.

Un altro aspetto importante da considerare è la provenienza delle bacche. Se i prodotti sono di provenienza spontanea, è interessante sottolineare che vengono monitorati dall’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente), come da normativa europea. Gli ambienti boschivi, tendenzialmente indisturbati, tendono infatti a trattenere in maniera più pronunciata i radionuclidi artificiali, in particolare alcune zone boschive di montagna a piovosità elevata hanno subito con particolare intensità gli effetti di Chernobyl.
I prodotti alimentari spontanei come funghi, bacche e selvaggina sono oggetto di una specifica normativa comunitaria che fissa un limite di 600 Bq/kg per il cesio.

Attenzione quindi alla provenienza dai paesi dell’Est, scegliamo prodotti raccolti spontaneamente (magari da noi stessi durante una bella passeggiata) o coltivati in Italia, meglio se con metodi biologici!

Curiosità: sapevate che di mirtilli ne esistono circa 100 diverse varietà?

Ricetta Succo di Mirtilli 



Pulite i mirtilli e metteteli sul fuoco in una casseruola il tempo necessario a farli ammorbidire. Passateli poi attraverso un setaccio a maglia fine e schiacciateli con una spatola di legno. Raccogliere il succo e mescolatelo alla quantità di zucchero che più vi aggrada (max 300 g/L). Invasate in piccole bottiglie, che chiuderete e disporrete in una pentola con acqua fredda. Per la sterilizzazione sarà sufficiente bollire per 20 minuti. In questo modo potete conservare il vostro succo di mirtilli diversi mesi in luogo fresco e al riparo dalla luce.
Una volta aperto il vasetto, il succo si conserva in frigorifero e deve essere consumato nel giro di qualche giorno.



Bibliografia

Identification and quantification of flavonol glycosides in cultivated blueberry cultivars. Urska Vrhovsek, Domenico Masuero, Luisa Palmieri, Fulvio Mattivi. Journal of Food Composition and Analysis, Vol. 25, 2012.

http://www.cure-naturali.it/mirtillo/2398#Proprieta%20del%20mirtillo

http://www.ilfattoalimentare.it/integratori-al-mirtillo-grazie-meglio-un-succo-di-frutta-linchiesta-shock-di-altroconsumo.html


Nota: Le indicazioni contenute in questo post non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente.
E' pertanto opportuno co
nsultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista.


2 commenti:

  1. .Anche questo nuovo spazio blog.è veramente interessante e dettagliato ,informazioni utili per tutti .Grazie e Buon Lavoro. Cinzia

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  2. Grazie a te per l'entusiasmo e il supporto.
    Anzi, ne approfitto per dirti, a te come a chiunque legge, che se dovessi avere qualche specifica curiosità o voglia di approfondire qualche specifico argomento su questi temi, basta segnalarcelo!
    Grazie ancora!

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