"L’Ozono è il fratello selvatico dell’ossigeno"... bella questa definizione, sarebbe piaciuta al mio professore di Chimica Inorganica.
Invece che essere una molecola biatomica, come l’ossigeno O2, l’Ozono è triatomica ovvero è costituito da tre atomi di ossigeno legati tra loro.
Questa insolita struttura gli conferisce una elevata reattività chimica, un fortissimo potere ossidante (è usato nelle piscine termali per disinfettare l’acqua al posto del cloro) e una alta capacità ossigenante per i tessuti biologici. E’ una generalizzazione per certo ma, dato che decomponendosi l’Ozono libera O2 e O atomico, è come se avesse una volta è mezza il potere ossigenante dell’aria che respiriamo.
Il punto che richiede attenzione, nella sua manipolazione, è il fatto che abbia un notevole potere ossidante. Questo significa che causa stress ossidativo all’organismo. E’ una questione molto importante su cui porre l’accento.
Ma di cosa si tratta?
In poche parolesi preleva in continuo il sangue del paziente, lo si tratta con una miscela gassosa di O2 e O3, re-infondendolo quindi nel paziente in continuo. Le concentrazioni di Ozono crescono di seduta in seduta, così da permettere all’organismo di adattarsi al crescente stress ossidativo a cui è sottoposto. In genere vengono trattati circa 3 litri di sangue per seduta; ogni trattamento consta in media di due sedute settimanali, per non meno di 3 settimane. I dettagli li trovate al link sopra indicato.
Al di la della sua efficacia in oculistica, tra l’altro provata in molte patologie tra cui le degenerazioni maculari legate all’età, spesso non viene prestata attenzione all’aspetto dello stress ossidatrivo che le terapie di ozono-emoautotrasfusione possono comportare per l’organismo.
Ci sono molti studi, infatti, che evidenziano come questo trattamento porti tangibili benefici al processo visivo in pazienti affetti da degenerazione maculare senile o miopica.
In pratica si hanno miglioramenti del visus e dei profili elettrici dei potenziali retinici, decisamente netti e marcati in molti casi. Il problema unico sta nel fatto che questi benefici sono evanescenti e, nel giro di 4-6 mesi, il loro effetto svanisce.
In pratica si hanno miglioramenti del visus e dei profili elettrici dei potenziali retinici, decisamente netti e marcati in molti casi. Il problema unico sta nel fatto che questi benefici sono evanescenti e, nel giro di 4-6 mesi, il loro effetto svanisce.
Poco male: se un trattamento come questo permette di recuperare qualche mese di benessere visivo, perché non sottoporsi?
In merito ad altre patologie oculari i dati sono poco chiari. In particolare ho cercato sue applicazioni per la Retinite Pigmentosa… ma la letteratura è povera in questo ambito.
Uno studio esiste, ed è stato condotto da una università americana che ha esaminato pazienti trattati a Cuba con chirurgia e Ozono terapia. Nei fatti l’articolo evidenzia che non sono stai osservati miglioramenti oggettivi e che, in alcuni casi, si è rilevato un peggioramento della malattia.
Ora, ben conscio di quanto sono politically Uncorrect gli americani nei confronti di Cuba, non mi sento di accreditare troppo il valore scientifico di tale pubblicazione. Ho provato a più riprese di trovare risposte da medici Cubani. In mille modi ho tentato di contattarli e a questo si deve il ritardo con cui pubblico questo post. Non ho ricevuto risposta ma, avendo visto di persona come vanno le cose sull’isola caraibica, non considero negativo questo segnale. Là davvero non hanno neppure la carta igienica, perciò non mi stupisce se non mi rispondono via intenet. Pensate che hanno una rete internet sull’isola che è più che altro un’intranet: è lo stato che gestisce e regola i flussi di informazioni dei server, perciò riescono ad usare la mail e poco più… quando riescono. Poi c’è anche la censura, quindi è possibile che loro mi abbiano anche risposto ma che le mail siano state intercettate e bloccate o, al contrario, non gli siano arrivate le mie.
Comunque, limitandomi a quello che ho potuto comprendere, il mio parere personale è che come tecnica possa avere un significato interessante, a patto di considerare accuratamente l’aspetto dello stres ossidativo indotto dalla somministrazione di Ozono a livelli sensibili.
In una pubblicazione di Bucci e Diadori (Dip. Di Scienze Oftalmologiche e Neurochirurgiche, università di Siena) si possono si ritrovano le linee guida nell’approccio a tali trattamenti. Viene infatti posto l’accento sulla necessità di trattare i pazienti con adeguate quantità di antiossidanti, utilizzando un approccio empirico ma cautelativa. Vengono suggerite somministrazioni di Vitamina C a dosi di 0.5g/die e generiche compresse di multivitaminici multi minerali. Si consiglia una dieta ricca di alimenti con elevato potere antiossidante e pesce mentre si sconsiglia di eccedere con le carni. Infine si indica di iniziare la copertura antiossidante con una settimana di anticipo rispetto alla data della Ozono Terapia.
Quanto riportato in questo scritto è molto chiaro e assolutamente logico. Io mi sentirei soltanto di aggiungere quanto segue.
- Fornirei al paziente una tabella contenete una classificazione degli alimenti in funzione del loro INDICE ORAC, ovvero del loro potere antiossidante. Ok suggerire una dieta a base di pesce e vegetali, ma almeno così ci si destreggia meglio mentre si pianifica la propria dieta settimnanale. Qui sotto un esempio di classificazione degli alimenti in funzione di ORAC.
- Suggerirei un cocktail antiossidante, coadiuvato dalla presenza di Se-Zn-Cu, minerali specifici per i sistemi enzimatici bersaglio dei radicali e preposti ai vari metabolismi protettivi dallo stress Ossidativo. La Vitamina C è un ottimo antiossidante, ma data la sua natura idrofila ha azione sul comprato acquoso dell’organismo. Aggiungerei sicuramente nel trattamento protettivo almeno la Vitamina E e un protettore dei tessuti retinici come Luteina e Zeaxantina. Immettiamo Ozono nel torrente ematico e, si sa, la retina è ben irrorata perciò non sarà esclusa dall’aumentato stress.
- Consiglierei anche integratori a base di Coenzima Q10. Perché? Beh, basta fare 1+1. Abbiamo un trattamento ad elevato potere ossigenante, una conseguente aumentata vascolarizzazione retinica e una riattivazione dei tessuti semi atrofizzati o ancora sani: questo corrisponde ad un aumentato metabolismo retinico e, come insegna la letteratura scientifica, dato che i fotorecettori e l’EPR sono tessuti ad alto contenuto di mitocondri (la sede in cui l’ossigeno viene usato per bruciare lipidi e produrre eergia), per far funzionare bene questi organelli sarà necessario sopperire anche all’aumentato fabbisogno di cofattori enzimatici come il CoQ10.
- Sottoporrei il paziente a test diagnostici su sangue per stabilire il livello di stress ossidativo cui il suo organismo è sottoposto. Ne esistono di diversi tipi e sono assolutamente non invasivi: in pratica su una goccia di sangue si fanno misurazioni biochimiche che permettono di avere un indice del livello di stress ossidativo del soggetto. Ne cito due a titolo di esempio:
- d-ROMs (determinazione dei metaboliti reattivi dell’ossigeno): misura la concentrazione ematica degli idroperossidi, composti chimici instabili che si formano in uno stadio precoce dello stress ossidativo, e quantizza lo stato di ossidazione in termini di Unità Carratelli (U CARR), dal nome dell’inventore. In pratica si valuta la capacità “ossidante” di un campione di plasma nei confronti di una molecola bersaglio che, reagendo con i radicali contenuti del sangue, produrrà una sostanza che viene misurata dallo strumento e che sarà direttamente proporzionale al livello di stress del soggetto. E’ un test eseguibile anche in farmacie che abbiano le strumentazioni adatte, oppure nella maggior parte dei laboratori biochimici.
- BAP test (Biological Antioxidant Potential): misura il potere antiossidante di un organismo vivente.potrebbe dare indicazioni utili su quanto il soggetto trattato sarà in grado di rispondere e contrastare lo stress ossidativo indotto dalla terapia.
Di sicuro sarebbero da fare prima della terapia, in modo da avere anche idea di quanto profonda dovrà essere la copertura antiossidante; dopo l’emoautotrasfusione potrebbe risultare utile, a mio personalissimo parere, monitorare periodicamente il livello di attività radicali nel soggetto trattato, aggiustando eventualmente la copertura con gli antiossidanti e prescrivendo anche una dieta mirata a proteggerlo dall’azione dei radicali prodotti dall’Ozono.
Magari potrà apparire esageratamente cautelativo questo mio ragionamento, ma visto che la vista di chi si sottopone a questi trattamenti è spesso appesa a un filo, non vedo perché non sia necessario andarci coi piedi di piombo, cercando di prevedere e prevenire scenari potenzialmente patologici.
Io per curiosità mia personale vorrei aver modo di contattare qualche centro che offre tali trattamenti e mi vorrei sottoporre almeno a un ciclo di Ozono Terapia. Chi ha già fatto tali trattamenti e volesse raccontare la sua esperienza può postare qualche commento o scrivermi personalmente: aggiungerò a questo post le storie riferite.
Questo è un argomento molto interessante,sono curiosa di sentire le tue osservazioni in materia.Molti trattamenti alternativi che vengono proposti hanno come trattamento di sostegno l'ozono terapia.Il mio dubbio è che i piccoli miglioramenti sbandierati siano dovuti non tanto al trattamento principale ma all'ozono e che si deve continuare a fare cicli di trattamento e che sono un pagliativo e non una soluzione.Capisco che anche piccolissimi miglioramenti aiutino,però bisogna vedere il costo beneficio per il nostro organismo.
RispondiEliminaEsatto: è proprio quello che intendo sollevare come punto di discussione. Arrivo prestissimo col post!!!!
RispondiEliminaGrazie Donato,tutto molto interessante.La mia opinione è che conviene sempre avere una diagnosi esatta della patologia e rivolgersi a persone veramente preparate.Cioè io ritengo che bisogna valutare i vantaggi di una terapia con l'ozono e che non può essere adatta per tutte le retinopatie,dipende dal gene coinvolto, penso che prima che qualcuno proponga una ozono terapia è meglio conoscere il gene che ha procurato la malattia e conoscere bene la funzione della relativa proteina ed evitare di innescare radicali liberi senza che ci sia il riscontro di una effettiva utilità.
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminaho 48 anni e nel 1997 mi è stata diagnosticata distrofia maculare (nel 1992 ebbi un incidente in auto con trauma cranico: forse tutto è nato da lì). A oggi la situazione è stabile (ultima FAG, 2011, nessuna modifica rispetto alle precedenti). Comunque quest'anno mi sono sottoposto a un ciclo settimanale di ozonoterapia (12 settimane) con il dottor Guido Maria Giugni. Adesso proseguirò con una seduta ogni tre settimane. Da anni assumo integratori. Ho trovato nel dottor Giugni una persona simpatica e preparatissima: il dottore esercita a Padova e a Rovigo (Rovigomedica, dove io ho effettuato l’ozonoterapia).
N.B. Chi esegue ozonoterapia in genere non è un oculista.
Grazie per aver postato questo commento!!! Utilissimo trovare qualcuno che parli della propria esperienza.
RispondiEliminaTi posso chiedere come va la visione dopo il trattamento con l'Ozono? E, se non è un problema, potresti dirmi che integratori assumi e se fai coperture antiossidanti a ridosso del trattamento?
Grazie infinite!!!!!!!!
Ciao
RispondiEliminala mia visione per ora non è particolarmente compromessa, per cui non so dirti se l'ozonoterapia abbia fatto effetto. Quello che posso rilevare è che l'anno scorso il mio oculista, nella visita annuale, aveva detto che la retina dell'occhio destro era leggermente peggiorata, mentre la FAG fatta quest'anno non ha evidenziato peggioramenti (avevo già effettuato 9 sedute di ozono), ma tutto ciò potrebbe anche non essere rilevante.
So che per quanto riguarda le degenerazioni maculari "secche", dovute a scarso apporto di ossigeno (come quelle senili) i risultati dell'ozonoterapia sono dimostrati (almeno in una significativa percentuale: del resto tu già conosci il documento del dott. Bocci). Inoltre l’ozono, se non sbaglio, è anche un potente antinfiammatorio. Comunque in rete troverai tutto quello che ti serve (se digiti “rovigomedica ozonoterapia” troverai la pagina scritta dal dottor Giugni: ma ce ne sono tantissime altre).
Direi che due chiacchiere con un esperto (penso che a Bologna ce ne siano) possa esserti d'aiuto per capire meglio i meccanismi dell'ozono sul corpo umano, anche se mi pare tu li abbia già compresi benissimo.
Per quanto riguarda gli antiossidanti (che io utilizzo periodicamente da anni, al di là dell’ozonoterapia) sono quelli contenenti antiossidanti e antinfiammatori come luteina, zeaxantina, vitamina C, B, E, zinco, rame, selenio. Quest’anno ho aggiunto omega 3 (di cui mi pare tu sia un esperto). Ogni tanto anche gingko biloba e resveratrolo e da ultimo, acido lipoico (ma c'è anche il licopene, formidabile antiossidante che “pare” possa ridurre i depositi di lipofuxina: io però non l'ho provato). Tutto senza esagerare con i dosaggi, ovvio.
Inoltre bisognerebbe assumere frutta ricca di antinfiammatori (pompelmo, kiwi, ananas, mandarino, melograno)
Dunque, nell’attesa di una cura che senz’altro arriverà, perchè non provare ad informarti sull’ozonoterapia, senza aspettarti miracoli, valutando i pro e i contro ma soprattutto affidandoti a seri specialisti. Sarai poi tu, che certo hai più competenze di me e che conversando con un medico avrai più armi dialettiche cui affidarti, a decidere se utilizzarla o meno.
Tu sai già dell'agopuntura Boel, terapia chelante, plasmaferesi (queste ultime due indicate per le degenerazioni senili, perciò non so se anche per la Stargardt)…
Non sono un medico per cui prendi queste informazioni per quello che valgono (anche per quanto riguarda gli antiossidanti) e che, probabilmente, tu già conosci. In rete c’è di tutto e di più, però spulciando con attenzione magari qualche notizia degna di considerazione si trova: per caso io mi sono imbattuto su notizie dell’ozonoterapia e retina.
Spero di esserti stato d'aiuto.
Dario
Ciao Donato
RispondiEliminati sei informato sulla ozonoterapia? ti seganlo questo indirizzo web: OZONE: A NEW MEDICAL DRUG - GOOGLE BOOKS RESULT (è un libro in inglese pubblicato dal dott. Bocci (parla anche della Stargardt e di un farmaco).
Hai provato gli OMEGA 3? Ti segnalo questo sito:
www.docvadis.it/giorgio-pacelli/.../prevenzione_delle_complicazioni_1.html
Non so se può essere utile comunque...
Dario
Ciao Dario! Grazie per le segnalazioni... ero in ferie e sono rientrato oggi, scusa se non avevo risposto. Per gli integratori sono utili le indicazioni di cui sopra. Se spulci il blog troverai parecchie loro citazioni: ci sonno affezionato da anni con gli oli di pesce, prima per lavoro ora per necessità. Vedo di trovare il libro di cui mi segnali il titolo: magari in biblioteca universitaria a Bologna lo trovo. Grazie ancora!!!!
RispondiEliminaSto facendo una terapia con Ozono per la sciatica (iniezioni sul dorso) e "ho l'impressione" che la mia vista sia migliorata anche se in modo appena percettibile.
RispondiEliminaE' per questo motivo che cercando ho scoperto questo vecchio post... è solo una suggestione o è cosa possibile?
Ciao.
Ciao! Non credo proprio sia suggestione. Migliorando l'ossigenazione dei tessuti ovviamente tutti processi metabolici ne beneficiano, invlusa la visione. Grazie per aver commentato!
EliminaContinuo qui a raccontare la mia esperienza con l'ozono (iniezioni al dorso per ernia al disco) e con il Dutasteride (farmaco per la Ipertrofia prostatica) e spero sia interessante per chi legge questo blog.
EliminaAnamnesi:
Intravitreali dal 2012: 10 Lucentis - 3 Avastin - 6 Eylea per maculopatia pseudovitelliforme ODX
Ultime date:
06/04/2018 Eylea 18°
23/05/2018 Inizio Ozono terapia 1 alla settimana
25/06/2018 Eylea 19°
25/07/2018 Dutasteride 5gg
31/07/2018 OCT
Racconto: come scritto in precedenza dopo aver iniziato un ciclo di Ozono a cadenza settimanale ho potuto notare
un discreto miglioramento del mio visus (si parla di passare da 6/10 a 6.5/10, se così si può descrivere) e
confermato anche con griglia di Amsler, che io uso di tanto in tanto in particolare quando mi pare di notare qualche peggiornamento nella distorsione delle immagini.
Non faccio a tempo a esserne contento che dopo solo 5/6 giorni dall'aver iniziato una terapia per Ipertrofia prostatica (Dutasteride) comincio a notare delle grosse distorsioni ed un piccolo calo di visus.
L'OCT che era in programma proprio in quei giorni conferma quanto da me percepito tanto che mi viene prescritta a breve ulteriore intrevitreale.
Nota: 5/6 anni fa avevo fatto una terapia per Ipertrofia prostatica con Silodosina che ho sospeso dopo 6/7 mesi
per reazioni cutanee e anche per i "problemi" relativi alla prostata erano diventati accettabili.
Oggi (10/08/18) circa 10gg dopo aver sospeso il Dutasteride di mia iniziativa (nel dubbio) sto cominciando a notare dei miglioramenti apprezzabili confortato anche dalla Amsler.
Non posso aggiungere nulla oltre a quanto scritto, ne posso avere la certezza che sia l'ozono (in senso positivo) e sia il Dutasteride (in senso negativo) abbiano influenzato la mia visione.
Confido che questa esperianza sia di aiuto.