PERCHÈ, PRIMA O POI, UNA CURA LA TROVANO... MA NEL FRATTEMPO DIAMOCI UNA MANO PER NON PERDERCI NELLA NOTTE

lunedì 7 dicembre 2015

VM200 e STARGARDT



La notizia è recente… ma di rumors che viaggiano nell’undergound della rete, in merito a promettenti cure sulla Stargardt, se ne sentono sempre tanti.


Questa volta però c’è davvero tantissima sostanza.

Innanzitutto, però, devo rendere giustizia a chi questa notizia l’ha trovata. Si tratta della mia compagna, di Elena, che credo ormai conoscerete tutti piuttosto bene (si tratta della dr.ssa Elena Z. che firma i post della sezione NATURALMENTE).
 


I cardini di tutta la faccenda sono una sigla apparentemente anonima, VM200, e una pharma company, altrettanto poco conosciuta nel vecchio continente.

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Quest'ultima è la Vision Medicines Inc, una compagnia farmaceutica che esegue ricerca scientifica privata e che ha preso in carico un progetto di ricerca a noi parecchio caro: lavoreranno su una possibile terapia, dedicata ai pazienti affetti da una delle distrofie retiniche ereditarie più diffuse tra i giovani, e cioè la nostra cara vecchia Stargardt.

In pratica, questi signori hanno rilevato la licenza per un farmaco orfano, il VM200 appunto. Si tratta di una piccola molecola, appartenente alla famiglia delle ammine, nella fattispecie.

E’ stata scoperta dal prof. Krysztof Palczewski, del dipartimento di Farmacologia della Case Western Reserve’s School of Medicine (SOM), in collaborazione con il dr William Harte. Dopo aver valutato l’effetto neuro protettivo di alcune ammine nei confronti della retina, in seguito ad uno studio traslazionale e a una fase pre clinica è stata identificata la molecola chiave. Ma poi, per la natura rara della malattia e per le ragioni economiche che regolamentano il mercato della ricerca sul farmaco, la molecola è diventata orfana.


Finalmente qualcuno l’ha infine presa in carico, e quel qualcuno è la Vision Medicines.

“VM200 è capace di neutralizzare le sostanze ad azione tossica per la retina, in particolarm modo quelle responsabili del danno maculare alla base della Sindrome di Stargardt”, ha affermato il dr. Robert Kim della Vision Medicines. “Ha il grande vantaggio di poter essere somministrata per via orale e permette di trattare entrambi gli occhi contemporaneamente, limite invece della terapia genica e con staminali dove per cautela si tratta un occhio per volta”

E la promessa è quella di impedire che i pazienti affetti da Stargardt possano raggiungere la condizione di cecità legale.

Ma il farmaco è utilizzabile anche per la Degenerazione Maculare Senile Secca (o Dry AMD), estremamente diffusa nel nostro mondo con un impatto devastante sulla qualità della vita degli anziani.

Il dr Chris Varma, capo della Vision Medicines, afferma che nel 2016 inizierà la fase 2 di sperimentazione di questa molecola su pazienti affetti da Stargardt.

La portata della questione è tutt’altro che trascurabile, perché la Fondazione per la Lotta alla Cecità (Foundation Fighting Blindness) ha stanziato ben 7,5 milioni di dollari per sostenere questo nuovo programma di studio clinico.


Questa fondazione ha peraltro da tempo avviato un grande progetto dedicato alla Stargardt.Si chiama ProgSTAR (QUI maggiori informazioni) ed ha lo scopo di raccogliere quante più informazioni relative allo storico e al vissuto dei pazienti affetti da Stargardt, la progressione della malattia, e il decorso della stessa. La ragione di questo studio è semplice: quanto più si potrà sapere su come evolve la Stargardt, tanto più sarà mirato l’intervento farmacologico dato che si avranno parecchie informazioni su cosa e come monitorare durante i trials. Il progetto ProgSTAR sta interessando 250 pazienti, e tra questi verranno arruolati i volontari per la sperimentazione clinica di VM200.

Ma gli studi non si fermeranno a questa molecola. La sua sorella maggiore, un anticorpo monoclonale noto con la siglia VM100, è stata già ritenuta una valida candidata per la fase 2 e 3 di sperimentazione per il trattamento dell’Atrofia Geografica della retina. 
Molti forse non lo sanno, e devo anche ammettere che parecchi oculisti con cui ho avuto modo di confrontarmi neppure la conoscono, ma l’Atrofia Geografica della Retina rappresenta una delle forme più severe di Degenerazione Maculare legata all’età.

Per questa ragione, negli studi con VM200 verrà impiegata anche VM100, secondo un razionale in corso di definizione.

Ma proviamo a spiegare chi è VM200 e cosa fa.

Se ricordate quello che vi avevo raccontato in QUESTO post, la Stargardt ha un meccanismo molecolare che comporta la produzione di una sostanza tossica per i fotorecettori. Si tratta dell’A2E, ricordate? Ne abbiamo parlato appunto anche QUI


A2E viene prodotta come conseguenza dell’accumulo di Retinale fuori dal fotorecettore, a causa del mal funzionamento di ABCR. ABCR è infatti la proteina di membrana che normalmente lega il Retinale extra cellulare e lo porta dentro ai fotorecettori, rendendolo nuovamente disponibile per il ciclo della visione.

Se ABCR non funziona, come in noi Stargardtiani, succede che il Retinale si accumula, dimerizza (cioè forma coppie con se stesso) e dopo alcune reaziopni chimiche genera una sostanza che quando viene colpita dalla luce UV o Blu diventa tossica e uccide i fotorecettori. A2E, appunto. Ecco, VM200 agisce a questo livello, senza interferire con il normale metabolismo della Vitamina A (il precursore da cui si ottiene il Retinale che ci serve per il processo della visione).

La cosa grande è che VM200 ha efficacia nell’arrestare la progressione della malattia in tutti gli stadi in cui questa si trovi.

Volete saperne di più?

QUI troverete un ottimo articolo che spiega un po’ più nel dettaglio quello che vi ho appena raccontato.

QUESTA è la pagina della Vision Medicines, dove troverete info sulla company e sulle loro molecole e studi.


Infine, se avete un minimo di dimestichezza con l’inglese e se volete approfondire i meccanismi della Stargardt e il funzionamento di VM200, scaricate QUESTO splendido e chiarissimo paper. E’ in pdf e si può leggere con il book reader di ogni tablet! Vi spiegherà con chiarezza il meccanismo della Stargardt, dell’AMD e della Atrofia Geografica.


Da questo articolo ho estratto l’immagine che vedete qui sotto. 


Spiega in modo estremamente semplice che cosa accade nelle nostre retine, rispetto a quelle di un individuo con ABCR funzionante.





10 commenti:

  1. grande blog,scritto con la chiarezza e la completezza tuoi abituali - è sempre un piacere leggerti

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  2. Grazie per il supporto e l'apprezzamento, caro Sandro!

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  3. ..Ringraziarti sempre è il minimo il tuo ruolo è davvero di supporto per tutti...

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  4. Molto interessante!
    Conosci forse il modo per entrare in contatto con questo centro di ricerca?
    Grazie per tutte le tue informazioni, sei UNICO!

    .

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  5. Ciao Nadir! Grazie per il tuo apprezzamento. Io credo che la maniera più rapida per entrare in contatto con quel network possa essere scrivere alla Foundation Fighting Blindness. Se scrivi a loro credo ti potranno dare info più precise, visto che hanno reclutato loro i pazienti. Tienimi aggiornato

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  6. CARO DONATO IL PROGETTO DI CURA NON è UNA CHIMERA; BASTEREBBE COORDINARE GLI SFORZI DI CHIMICI, FISIOLOGI, FARMACISTI, OCULISTI E PAZIENTI; IL PROBLEMA è CHE NON ESISTE QUESTO COORDINAMENTO: SE A FARE RICERCA è LA SIRION CHE POI IMBROGLIA SUI DATI O ALTRA AZIENDA FARAMCEUTICA CHE BREVETTA LA MOLECOLA...AVREMO SEMPRE IL DUBBIO CHE LA CURA NON SI TROVA SOLO PERCHè SAREBBE TROPPO A BUONMERCATO. STO BENEDETTO ATR (RETINALE TUTTO TRANS) CHE NON RIESCE AD ENTRARE NELA CELLULA NON è UNA MOLECOLA MISTERIOSA: BISOGNA SOLO TROVARE IL MODO DI FARLA RIENTRARE MAGARI CON QUALCHE INTERMEDIO ANCHE IN ASSENZA DI UNA PORTA (GLI ABCR) CONSUETA. QUANTO CAVOLO DI TEMPO CI VUOLE? E POI CI SONO GIà FARMACI IN COMMERCIO CHE OFF-LABEL POTREBBERO ESSERE USATI...EPPURE OGNI VOLTA TI PARLANO DI TERAPIA GENICA E PROTESI RETINICHE...TUTTE COSE CHE DA SOLO NON TI PUOI CERTAMENTE FARE
    IO NON SO COME CI SI POTREBBE RIUSCIRE MA CREDO CHE SE OGNI PEZZETTINO DEL PROBLEMA VENISSE ANALIZZATO DA RICERCATORI SPARSI PER IL MONDO E POI RIUNITO IN UN FILONE ORGANICO...NOI AVREMMO LA SOLUZIONE IN TRE MESI
    PURTOPPO CI VORRANNO CHISSAQUANTO + TRE MESI, E IL CHISSAQUANTO DIPENDE DA QUANTO SI RIUSCIRA' A FAR LAVORARE INSIEME I RICERCATORI AL DI FUORI DELLE LOGICHE DEL BREVETTO, DELLA PROPRIETà INTELLETTUALE...DEL MARCHIO. SALUTE E SALUTI

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  7. Ciao e grazie per aver condiviso i tuoi pensieri. Comprendo il senso di quello che dici, ma non credo le cose possano essere così lineari come ipotizzi. Considera che la stessa situazione patologica indotta dalla mutazione di ABCR nei fatti non é ancora così chiara. Certo è un gene coinvolto nella stargardt, ma potrebbe il meccanismo con cui è implicato nella patogenesi non essere univoco come molti suppongono. Potrebbe poi non essere l'unico gene responsabile, e le prove si stanno accumulando in questo senso. Di molecole che interferiscono con il metabolismo del retinale ne esistono tante anche in natura, ma che abbiano tangibili effetti sulla prevenzione o addirittura la guarigione da stargardt beh, di dubbi ve ne sono. É ancora a mio avviso poco poco chiaro il meccanismo della malattia, e io ne ho una prova in famiglia. Mia madre ha 60 anni e sebbene condivida con me le medesime mutazioni di abcr, ci vede ancora 8/10 per occhio e non ha segni di stargardt. Come simspiega visto che entrambi teoricamente abbiamo accumuli di trans retinale fuori dai fotorecettori?

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    1. CON IL CROMOSOMA "x": LEI NE HA DUE E TU UNO
      PROBABILMENTE COINVOLTO CON GLI ABCR CI DEVE ESSERE ANCHE UNA MUTAZIONE CHE INTERESSA UNA QUALCHE PARTE DEL CROMOSOMA X PER CUI NELLA COPPIA BASTA CHE NE FUNZIONI UNO LA SITUAZIONE RIMANE NORMALE
      L' IPOTESI LA DEFINISCI DIVIDENDO I FENOTIPI PER SESSO (CHE NON MI SEMBRA SIA STATO FATTO)
      OPPURE QUALSIASI ALTRO GENE POTREBBE ESSERE COINVOLTO MA LA STRADA PORTA INEVITABILMENTE SEMPRE ALLO STESSO ACCUMULO...QUINDI NON DOVREBBE ESSERE LONTANO
      POI GIUSTAMENTE NON CI SONO PROVE CHE CERTE SOSTANZE INTERFERISCANO POSITIVAMENTE SULLA VISIONE (IN EFFETTI CE NE SONO DI INDIRETTE CHE NON INTERFERISCANO NEGATIVAMENTE) MA PERCHè NON PROVARE?
      PERCHè NON ARRUOLARE VOLONTARI CHE ASSUMANO CERTE SOSTANZE E CONTROLLARNE NEL TEMPO L' EVOLUZIONE?
      SE QUESTI POI STANNO MEGLIO DI CHI NON AVRà ASSUNTO CERTI FARMACI...
      NELLA PEGGIORE DEI CASI SARA' STATO INUTILE
      MA NON PER IL CUORE

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  8. Chiedo lumi alla genetista che ha sequenziato il dna di mia madre, poi pubblico l'aggiornamento di sicuro. Il grosso limite di ogni trial su queste condizioni patologiche ancora poco note é la standardizzazione e la reale tipizzazione dei soggetti coinvolti. La riproducibilità diventa difficile, e non è detto che i risultati diano risposte univoche. Però quando vedo certi medici prescrivere porcherie a pazienti con Stargardt (vedi integratori obsoleti, farmaci inutili) mi rendo tremendamente conto di come andrebbe innanzitutto creata una base di principi di integrazione nutraceutica nella conunità medica... Già smettendo di fare errori si avrebbe come risultato una prevenzione efficace.

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