PERCHÈ, PRIMA O POI, UNA CURA LA TROVANO... MA NEL FRATTEMPO DIAMOCI UNA MANO PER NON PERDERCI NELLA NOTTE

giovedì 10 maggio 2012

Ottava Tappa: Pennabilli - Ponte Santa Maria Maddalena

Inizio davvero a sentire aria di casa. Per me il profumo dell'Adriatico arriva anche qui su, perchè stamattina il risveglio è molto leggero.
Spartisco un po' del carico con Luca, per alleggerire il fardello che porto ingroppa da otto giorni e, fatto questo, ci avviamo lungo la marecchiese per coprire la manciata di km che separano Pennabilli da Novafeltria. 
Camminiamo a testa massa e sguardo attento, perchè il traffico è davvero intenso.
Frastornati e affumicati arriviamo nell'ultimo avamposto romagnolo del Montefeltro, strappato al dominio marchigiano da un recente referendum.


In centro conosco un forno che prduce vere leccornie e ci fermiamo per rifocillarci. Una bella focaccia conpomodorini, capperi e acciughe mi fa tornare il buon umore, un po' ombrato dal traffico e dalo smog.


Con questa iniezione di otimismo decidiamo, vista l'ora ancora presta, di incamminarci per qualche km lungo la ciclabile che corre lungo il marecchia e che, domani, mi porterà dritto dritto a San Giuliano di Rimini.


Bastano pochi passi nel verde per ristorarsi.



I tipici "cucuzzoli" del Montefeltro creano un paesaggio davvero unico. Basta davvero avere un po' di immaginazione e sembra di camminare davvero nel medioevo qui. Ovunque ci sono rocche e castelli che dominano il panorama.

Ben presto un simpatico amico a 4 zampe decide di unirsi alla nostra causa e ci accompagna per parecchia strada, scodinolando e correndoci attorno.



Ci perdiamo in mille discorsi, incuranti di cosa stanno facendo le nostre gambe e di dove ci stanno portando i nostri piedi.



Ci riaccostiamo al letto del fiume e, a quel punto, do un'occhiata al gps per capire dove siamo finiti. 


Con stupore realizzo che abbiamo camminato anche troppo, al punto che siamo arrivati a Ponte Santa Maria Maddalena, circa 6 km oltre Novafeltria. Considerato che dovviamo fare anche il ritorno, dato che Luca ha l'auto a Nova, decidiamo di far dietro-front.
Mi soffermo solo un attimo perchè un forte profumo dolce, che abitualmente sento in primavera al mare, richiama la mia attenzione. erano anni che cercavo di capire che pianta fosse responsabile di quel profumo intenso e dolcissimo e, finalmente, sono riuscito a trovarla. Unico problema è che non ho idea di che pianta sia, per cui metto qui sotto la foto e, se qualcuno la dovesse riconoscere, gli sarei infinitamente grato!!!!




Sonon le 15 quando saluto Luca. Lui rientra a Bologna, mentre io oggi mi fermo ospite a casa di Claudio e Sara, due carissimi amici dei tempi dell'università che non vedo da qualche anno.

Con i sorrisi spensierati della Giulia e della piccola Anna passo una serata davvero felice, in compagnia di persone speciali con cui ho condiviso quelli che reputo i migliori anni della mia vita. E' bello rivedersi, dopo 3 anni, sentendosi come fosse passato solo un giorno dal nosro ultimo incontro. Quando si vivono insieme momenti intensi, i legami che si creano divengono inscindibili.
Grazie, ragazzi!

4 commenti:

  1. Sai vecchio, secondo me son fiori d'acacia non ancora schiusi, anche se in effetti le foglie non ci assomigliano granché. Però in effetti non saprei esserne sicuro...

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  2. L'acacia la conosco bene e questa ha invcece le infiorescenze molto simili a quelle dell'olivello spinoso o dell'eleagno. ma non mi tornano le foglie, fatte a quella maniera. Però almeno ora ho una foto. Prima era un manicomio descriverla solo dal profumo....

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  3. Ehm... con un po' di ritardo... potrebbero essere robinie?
    http://www.id3king.it/Uscite/U2013/Uscita662/PagineFoto662/u662fp41.htm

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  4. Si IO LA CHIAMO ACACIA MA IL TERMINE CORRETTO SAREBBE rOBIANIA O PSEUDOACACIA. I FIORI IN FOTO INVECE FINALMENTE HO SCOPERTO CHI SONO: ELEAGNO!FINALMENTE....

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