PERCHÈ, PRIMA O POI, UNA CURA LA TROVANO... MA NEL FRATTEMPO DIAMOCI UNA MANO PER NON PERDERCI NELLA NOTTE

venerdì 12 agosto 2016

"Anche agli Dei Piace Giallo" - Martedì, Mercoledì e Giovedì


In QUESTO post avevo detto che vi avrei lasciato un po' di suspance... ma no,non posso resistere. Voglio che sappiate dalle mie parole quanto è successo in questa avventura.
Perciò, ecco il resto della storia!


Dei tre giorni in cui non ero al fianco della truppa poco posso raccontare. Ci sono però cose che resteranno indelebili nella mia memoria, proprio come la pietra che Dario ha colorato di Giallo durante il quarto giorno di marcia. 




Un segno che spiccherà per sempre nel cuore dell’Appennino.


In questi giorni ci sono state persone, tante per fortuna, che hanno fatto davvero la differenza.

Mi riferisco a Marco Mastacchi, innanzitutto.  E’ partito con la Gialla Compagnia da Monzuno, alla volta di Madonna dei Fornelli. E ha marciato tutto il giorno indossando un paio di occhiali che gli avevo dato io la sera prima, in biblioteca… con i quali si può simulare la visione tubulare che un retinopatico, affetto da Retinite Pigmentosa, sperimenta ogni giorno della sua esistenza… fintanto che la vista resiste.




Onore a lui!

Durante la giornata di Martedì il gruppo è stato accompagnato per un tratto anche dai due padri della Via degli Dei. 









Non so cosa abbiano raccontato alla truppa, ma dalle fotografie e dagli sguardi appassionati, colti in queste istantanee, credo che le anime di queste persone abbiano vibrato all’unisono!

Devo ringraziare i premurosi ospiti che, in mia assenza, si sono presi cura del gruppo per le tappe programmate. Michele dell’Albergo Ristorante Poli, ha accolto con affetto i ragazzi, esausti dopo la giornata di cammino in mezzo al fango. 

Erano tutti esausti e ha saputo ristorare le loro membra e i loro fegati ;-).

Il mercoledì si è avviato con una sveglia piuttosto “presta”. Dario ha richiamato tutti all’ordine di buon ora e la marcia è ripresa serrata. La tappa doveva consegnare la compagnia al Passo della Futa, dove il carissimo amico Simone Gualtieri, che anche in questo caso non ho potuto ancora conoscere di persona, ha giocato un ruolo cruciale. Pronto con la sua navetta, ha fatto la spola per trasferire il gruppo dal Passo a Santa Lucia, la frazione dove sorge il suo Albergo e in cui la compagnia si è fermata per la notte. Accoglienza più che amichevole. Fraterna. Simone ha dimostrato una notevole empatia per tutti i camminatori, stanchi ed esausti per la lunghissima marcia. La sua gentilezza è andata davvero oltre ogni mia attesa, e ogni partecipante, al mio rientro col gruppo, ha sentito la necessità di venirmi a dire quale splendido incontro è stato quello con lo staff dell’Albergo Ristornate Gualtieri di S.Lucia.




Non ho molto altro da riferire, ahimè, ma avrete tutti modo di saperne di più dal documentario che verrà pubblicato presto!

Solo un fatto, mi preme riportare in chiusura di questo breve resoconto.

Si tratta di una telefonata, fatta a Dario proprio nel momento più difficile di tutta la traversata. Era ora di pranzo, e quando il mio compare ha risposto al telefono la truppa era nel bel mezzo di un lago di fango, in cui tutti stavano affondando fino alle ginocchia. 


“Com’è il morale, vecchio?” ho chiesto io , un po’ preoccupato.

“Hey guys, Donato’s asking how is the moral!”

La risposta… lo volete sapere davvero?

Un tuono di urla, vittoriose!

Questi ragazzi, tutti, rappresentano davvero il senso della vita!

Il gaudio nel bel mezzo di una crisi…

Il mondo si deve inginocchiare e rendere onore a questi cuori.

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