PERCHÈ, PRIMA O POI, UNA CURA LA TROVANO... MA NEL FRATTEMPO DIAMOCI UNA MANO PER NON PERDERCI NELLA NOTTE

mercoledì 26 aprile 2017

Una conquista

Sembrerà una cosa da poco, ma non lo è. 
Almeno, non per me.

Uno dei miei crucci, in veste di genitore, è sempre stato il fatto che non potevo tagliare le unghie al mio pargolo.
E' vero, è una di quelle imprese che si compiono con sforzi immensi, perchè i bimbi non ne vogliono mezza di farsi spuntare le unghiette.
Ma un conto è non volerlo fare, un altro è non poterlo fare.
Ci avevo provato, nei primi mesi di vita di mio figlio. Ma al secondo tentativo, dopo avergli quasi affettato un polpastrello, gliela avevo data su.

Questo fino a poche settimane fa. Un giorno per caso, il mio ometto era a giocherellare con uno strano oggetto. Non lo aveva mai visto.



"Cos'è babbo?", mi aveva chiesto curioso.
"Un tagliaunghie" ho risposto, come se fosse la più grande ovvietà di questo mondo. Quante cose diamo per scontate noi adulti...
Lui mi ha guardato con la faccia da verdura, e li ho capito di dovergli qualche spiegazione aggiuntiva.
"Serve a tagliare le unghie", gli ho spiegato.
"E come funziona?", la pronta replica.
A quel punto ho deciso che potevo tentare.
Gli ho preso le manine, ho iniziato dal pollice e... tic tic tic, una dopo l'altra ho aggiustato tutte le sue unghie.

Lui era contento.
"Wow, fa il solletico!"

Io ero quasi commosso. 

Sì, perchè basandomi sul senso del tatto, con il tagliaunghie riuscivo a percepire quanta unghia le lame stavano per afferrare.
Il tutto in sicurezza e tranquillità, senza usare la vista.
E così, per il sottoscritto, da quel giorno è stata una conquista.
Il pupo non fa più le scene da isteria quando gli si dice che è ora di fare la manicure, e io FINALMENTE posso avere il grande privilegio di fare le unghie al mio bimbo in completa autonomia.
Alla facciaccia delle mie retine!

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