PERCHÈ, PRIMA O POI, UNA CURA LA TROVANO... MA NEL FRATTEMPO DIAMOCI UNA MANO PER NON PERDERCI NELLA NOTTE

sabato 7 maggio 2016

Capitolo archiviato

Capita, una mattina, che ti svegli e ti rendi conto che il tuo cervello ha finalmente accettato tutto.

Mi era capitato anche in un'altra occasione.
Nel 1999, dopo circa sei anni di onorata carriera, avevo finalmente deciso di rinunciare ai 60 cm di ricci e boccoli che ammantavano il mio scalpo. Un taglio netto, ma ero convinto. Il mio paleo cerebellum, la parte più ancestrale del cervello, entità indipendente che tanto spesso non da retta a cosa comanda la mia corteccia frontale, non ne ha peró voluto sapere per circa 6 anni. Era una mattina come le altre del 2005 quando, per la prima volta, mi resi conto di essermi sognato con i capelli corti, e non più in assetto da metallaro arrabbiato, quale il cervello mi voleva ricordare.

Bene, notizia fresca fresca: questa notte la mia gelatina più remota e autonoma ha finalmente deciso che il mio io è quello con la macchia centrale nel campo visivo. 

Ho sognato vedendoci come ci vedo quando sono sveglio. Ho sognato con la Stargardt. Credo sia un buon segnale. Evidenzia un livello di accettazione molto profondo.

Peró, a dirla tutta, poteva anche aspettare domani... Stanotte il reparto onirico del mio cervello  aveva programmato di rievocare un bel concerto dei Maiden a cui andai nel 1992. 
Non ho praticamente visto il palco, ma la musica era bella!

5 commenti:

  1. E' un sacco vera questa cosa: quando la realtà entra nella dimensione onirica significa che è diventata definitivamente parte di te. Soprattutto quando è così esplicita. Significa che il tuo cervello non ha più "bisogno" di nasconderla dietro a metafore od allegorie. E' in grado ormai di fronteggiare la situazione faccia faccia, così com'è.
    Altra cosa vera del tuo post: i Maiden nel '92 facevano ancora della gran bella musica! :-D

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  2. secondo me potevi benissimo non fare il farmacista
    l' alchimia imparata in anni di studio e che serve a regolare la salute delle persone, a te sembra solo finalizzata a regolare la felicità delle persone
    io dico sempre cha "i soldi non sono tutto ma nemmeno la salute: quello che conta è la felicità"
    e mi sembra che tu sei uno dei pochi che lo abbia capito
    secondo me potevi benissimo non fare il farmacista ma la guida spirituale
    non sto scherzando...in fondo non cerchi la salute ma la felicità e questo ti dà la grande comunicativa e autorevolezza in quello che scrivi
    buona vita!

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  3. Paolo, ti ringrazio tanto per il complimento e l'apprezzamento. Io in verità esprimo solo il mio sentire, condividendo alle volte forse in modo anche troppo esplicito quel che elaboro in testa. Ad ogni modo grazie per lo spunto "professionale"...ci potrei effettivamente ragionare! Direi che abbiamo anche gusti musicali sovrapponibili, per cui se una volta capiti in zona Emilia sarà necessario e gradevole bere insieme un paio di birre e ragionare a quattr'occhi sui temi più cari alle nostre esistenze. Ciao!

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  4. interessante,una domanda: come potrebbe sognare una persona nata cieca,con sottofondo di musica,di rumori,di odori,in base a esperienze uditive,in base ai racconti di altri o in base ad uno schema organizzato dal suo cervello?

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  5. Domanda molto interessante, Maddalena. Io ad esempio non ho memoria di sogni "odorosi", nel senso che tanti stimoli li percepisco nel sonno, ma quelli olfattivi non li ricordo. Per un cieco dalla nascita chissà, mi aspetterei ovvio il mancato sogno come lo intendiamo comunemente, cioé basato su immagini e scene rielaborate...ma non mi stupirei nello scoprire che un cieco dalla nascita possa vedere un suo mondo onirico in sogno.

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