PERCHÈ, PRIMA O POI, UNA CURA LA TROVANO... MA NEL FRATTEMPO DIAMOCI UNA MANO PER NON PERDERCI NELLA NOTTE

sabato 7 dicembre 2013

UNA SOCIETÀ MIGLIORE: CONCRETA REALTÀ

E' parecchio tempo che questi pensieri ronzano tra corteccia e profondità grige del mio umile cervello iperattivo.
Ma è stato solo qualche settimana fa, capitando per caso su un sito dedicato all'editoria della nuova era, che a un tratto i miei pensieri hanno preso forma organica e, finalmente, definita.

Anche questa volta, l'ennesima volta, la soluzione a molti dei guai della nostra società "evoluta" si potrebbe davvero nascondere dietro l'ombra di un pollice.

Ci sono industrie totalmente sostenibili, parte delle quali ci sono cadute addosso come regalo o come lascito dei tempi che sono stati, mentre altre, per poter essere impiantate, necessitano di un ingrediente che la nostra cultura moderna, soprattutto italica, sta avvelenando.

In una società in cui il libero pensiero, la creatività, l'amore per le cose belle, il rispetto per gli altri e la ricerca dell'equilibrio interiore sono i valori fondamentali beh, davvero, basterebbe un niente per sistemare, una volta per tutte, le cose.


Non sono uno statista e non ho pratica di affari politici, ma proverò ugualmente a spiegare di cosa sto parlando.


Le bellezze del nostro paese, naturalistiche e storico-culturali, ci permetterebbero di avere introiti spaventosi con investimenti risibili, rispetto ai costi dell'industria canonica. Il turismo non causa scorie, inquinamento o disastri ambientali. Il turismo è sostenibile, arricchisce chi ne fruisce e alimenta la più bella delle caratteristiche dell'uomo: la sua curiosità. E per lavorare col turismo, per forza di cose, ci si arricchisce culturalmente. 
Come esempio prendo un Bed & Breakfast. Se si vuole offrire ospitalità anche agli stranieri sarà necessario studiare o perfezionare almeno una seconda linguai, e non da meno bisognerà imparare a menadito la storia del luogo in cui si abita, così da poter fare da guida per gli ospiti. Pensandola in grande, si capisce bene come questo tipo di attività industriale possa rappresentare una fonte importante di ricchezza, economica e culturale. E soprattutto faremmo meno la figura degli ignoranti con la nostra coscenza, visto che a tutti troppo spesso capita di fare la faccia della verdura nello scoprire un segreto nascosto a due passi da casa propria, sempre beatamente ignorato fino a quel momento.



Esiste poi La Scrittura...

Mi sono posto davanti una semplice equazione, parecchio tempo fa. In una intera vita noi leggiamo (si spera) una quantità di libri immensamente superiore a quella che potremo mai pubblicare, se fossimo anche scrittori professionisti e di fama. Questo vuole semplicemente dire che acquistiamo più libri di quelli che potremo mai pubblicare... ergo, se tutti scrivessimo libri e li pubblicassimo potremmo contare su sicuri guadagni. E scrivere è una forma di espressione davvero importante, accessibile davvero a tutti. Scrivono libri persone che devono ricorrere al solo uso del battito ciliare per poter esprimere i loro pensieri, per cui tutti, usando diverse strategie, possono riuscire ad esprimersi e a permettere ad altri di condividere emozioni, pensieri, idee... a patto di averle, perché serve la cultura per questa industria, serve la curiosità, che ad esempio si può alimentare con viaggi e con la visita di luoghi storici o artisticamente rilevanti, o semplicemente magnifici naturalisticamente parlando.

L'altra importante industria, forse la più importante davvero, è quella dell'Arte. In ogni sua forma e manifestazione. E quindi pittura, scultura, cucina, edilizia creativa, sartoria, poesia, teatro, cinema, musica... non c'è limite alle manifestazioni dell'arte, e non c'è mai fine alla voglia di scoprirla se si mantiene viva la curiosità dell'uomo, alimentata dal sapere e dalla cultura...

Con gli strumenti che il web e l'era digitale consentono, la maggior parte dei quali gratuiti e fruibili a tutte le latitudini, si potrebbe vivere coltivando tutti questi lati creativi della vita...oggi chiamati troppo spesso hobby.
Si può incidere musica semplicemente usando un tablet, creando coaì mp3 distribuibili su una propria pagina web (blog, myspace, facebook, ...), si possono pubblicare racconti, poesie, romanzi e tanto altro con il selfpublishing, èpossibile girare film autoprodotti, cortometraggi, documentari, diari di viaggio, scattare foto magnifiche in hd e venderle online, dipingere ed organizzare aste e mostre sempre online, gestire pagine di cucina creativa e organizzare corsi online instreaming a pagamento....insomma, basta avere fantasia e darsi da fare...

Si potrebbe trattare di un mondo in cui la parola crisi potrebbe essere eliminabile dai dizionari.

E allora, perchè non organizzare nuclei sociali creativi, magari sostenibili, che possano vivere grazie a questa industria e che, ad esempio suddividendosi i compiti in base alle attitudini e alle capacità, possa instaurare unregime di semi autarchia? Autosostenendosi soprattutto da un punto di vista energetico ed alimentare ci si potrebbe mettere al riparo dai veleni che finiscono sulle nostre tavole, contribuendo a ridurre il nostro impatto sul pianeta e sulle mente troppo flosce di chi lo abita.



4 commenti:

  1. Ottimo spunto!
    E' un argomento che si discute spesso, ma sempre in maniera frammentaria o accennata e quasi mai scendendo così nel particolare. Il fatto è che se in un futuro si avverasse l'auspicabile eventualità che tutti i paesi in via di sviluppo e anche quelli più arretrati riuscissero ad evolvere economicamente, non possiamo pensare di basare tutta l'economia mondiale sull'industria. A parte che non basterebbero le materie prime ma oltretutto ti immagini il livello di inquinamento? Ma soprattutto vogliamo davvero che la socialità umana si sostenti solo attraverso l'industria, la meccanizzazione, lasciando tutti gli aspetti da te citati come ornamenti filosofici a margine della produttività? Come fossero cose secondarie da prendere in considerazione solo dopo che si è sistemato tutto il resto?

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  2. Concordo pienamente, socio! Il mio è un bozzetto di idea possibile, che ovviamente una mente acuta ed esperta in socio politica avanzata potrebbe molto meglio elaborare. Però se ci pensi la soluzione possibile e sostenibile si nasconde davvero dietro l'ombra di un dito. Chissà...però in piccolo reputo molto possibile un tentativo. Prendi Alcatraz. Una fucina di idee e creatività. Abitare l'Ecovillaggio solare li vicino potrebbe essere un punto di inizio. Ma anche crearne uno ex novo, usando ad esempio il borgo di Castiglioncello li nei pressi di Moraduccio. In zona Firenze ci sono delle politiche del comune e della provincia volte a sostenere chi, con spirito pionieristico, abbia voglia di recuperare borghi abbandonati, concedendo terre ed edifici in cambio della loro manutenzione. Così senza spendere denari impossibili un nucleo di 4 o 5 famiglie potrebbe impiantare una nuova possibile società...e non una comune. Elena su questo sta parecchio ragionandoci, e proprio lei ha scovato queste iniziative....se ne potrebbe porprio parlare.

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  3. Si può parlarne si. Anzi, si deve. Cogliere una buona opportunità quale quella di impiantare una piccola nuova comunità autosufficiente (dal punto di vista energetico ed alimentare, almeno) non solo potrebbe essere un inizio, ma potrebbe essere un vero e proprio anticipo di futuro. Voglio dire che una delle direzioni più plausibili che potrebbe prendere una società postindustriale (alla quale prima o poi si dovrà per forza di cose tendere) è proprio questa: strutture il territorio in "microcelle" attive, ovvero non consumatrici come un quartiere cittadino, ma produttrici di beni alimentari ed energia come appunto potrebbe essere una comunità agricola-moderna che utilizza la sua posizione e il territorio a disposizione oltre che per coltivare la terra anche per impiantare pannelli solari o, in casi estremamente favorevoli, pale eoliche. Qualcuno potrà obiettare che questi sistemi non sono ancora abbastanza efficienti e il costo di messa in opera e manutenzione potrebbe equiparare o superare il risparmio sull'energia fossile. Ma ad oggi per fortuna ci sono agevolazioni (molto dilazionate in verità) proprio su queste forme di ristrutturazione e quindi un 50-60% di risparmio al netto di tutto lo si ha già dagli incentivi dello stato. Se poi, come mi dicevi, anche i locali comuni ti vengono in contro in qualche modo ecco che il tutto diventa più a portata di mano, o per lo meno più considerabile come alternativa. Non potremo stare per sempre attaccati con la spina all'enel, prima o poi le risorse fossili si esauriranno o per via dell'aumento di consumo dei paesi che stanno sviluppandosi in questi anni diventeranno troppo costose. Per questo il tuo discorso può essere visto non solo come un'idea bucolica da montanari mancati quali siamo, ma come un anticipo di un possibile futuro. Tienimi aggiornato se scoprite qualcosa!
    Ps. Naturalmente anche io sto cercando di acquistare il tuo libro. Dal link che hai postato al momento non si riesce, al massimo lo ordinerò direttamente a te.

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  4. Link sistemato, ora funziona.
    La tue considerazioni sono quanto mi frulla nel cervello....non si tratta di fantasia, ma di ragionare appunto anticipando la direzione che la società in qualche misura già sta prendendo. Ti tengo stra aggiornato su tutto, alla granda!

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