PERCHÈ, PRIMA O POI, UNA CURA LA TROVANO... MA NEL FRATTEMPO DIAMOCI UNA MANO PER NON PERDERCI NELLA NOTTE

sabato 18 febbraio 2012

Ma la dignità dell'uomo, che valore ha?

Pubblico qui la lettera del Presidente Simone Vannini di ATRI Toscana onlus.

La grande differenza tra un disabile di 50 anni fa e un disabile di oggi, si pesa con un'unità di misura particolare: la dignità.

Il disabile ha man a mano acquistato dignità grazie alle varie leggi ed agevolazioni, che gli hanno permesso di entrare nel mondo del lavoro, di potersi istruire e di poter fare vita sociale: in poche parole di poter decidere e scegliere. Alla conquista di tale sacrosanto stato hanno contribuito, in maniera fondamentale, le varie forme di indennità.
Il loro scopo è quello di fornire un contributo economico a chi, per fare una vita quasi normale, è costretto ad usare alcuni artifizi, i quali hanno tutti dei costi. Dobbiamo spendere per muoverci, per informarci, per svolgere le normali azioni della vita quotidiana, tutta una serie di azioni che per i normodotati sono semplici e banali ma per noi, invece, che dobbiamo dotarci di ausili o di aiuto, diventano complicate se non possiamo permettercelo.
Da tutto questo si evince che le varie forme di indennità sono direttamente proporzionali alla dignità individuale e che qualsiasi variazione di valutazione o di percepimento andrà immancabilmente a ledere la dignità di ognuno di noi. Quindi, per cortesia, non permettete che si debba ritornare a chiedere anziché scegliere, ad assistere anziché partecipare… insomma di essere un essere umano anziché stare ad osservarli.

di Simone Vannini,
Presidente dell'Atri Onlus

2 commenti:

  1. Nel tempo dei tagli a 360° e della corsa contro il tempo per salvare il caro PIL, tocca stare attenti a che, nel tentativo di prendere scorciatoie, non si buttino a tagliare ciò che non può essere tagliato. Vi sono categorie che tutt'ora rimangono intoccabili in questo paese, perché protette da un'immunità non dichiarata ma estremamente funzionale. Tali categorie, come detto, rimangono irraggiungibili per il fisco, mentre chi ha poco ed è controllato dalla testa ai piedi perché tutto il suo reddito è registrato in una busta paga o in un assegno di sostegno alla disabilità, è a portata di mano per ogni taglio. E' li, basta allungare la mano. La tentazione è forte, anzi... non è nemmeno una tentazione, è quasi un automatismo. Peccato che le conseguenze siano poi devastanti. Non è questione di dover rinunciare alla macchina nuova, qui. E' appunto un cambio totale di condizione, dallo scegliere al chiedere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo è figlio dell'impianto sociale italiano. Lo schema è da vassallaggio, ne più ne meno. In sto paese il medioevo non terminerà mai...

      Elimina

Translate