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mercoledì 8 agosto 2012

L'ITALIA DEI PARADOSSI

Riporto l'editoriale del Presidente di ATRI Onlus Simone Vannini, su gentile concessione del Presidente stesso, apparso sul numero di Giugno di ATRI informa.


In questo spazio a me destinato, in questa occasione, parlerò del PARADOSSO.

Che cos'è il paradosso, e quando una situazione diventa paradossale?

Il significato della parola credo che sia chiaro a tutti, ma nel nostro contesto come si configura?
In questo ultimo periodo abbiamo la fortuna di apprenderlo anche grazie ad alcuni episodi emblematici che ci hanno coinvolto.

Il primo caso riguarda i falsi ciechi, vero e proprio boom del momento. Tutti i giorni se ne trova uno e come viene scovato? A causa dei suoi comportamenti, lasciandosi andare ad alcune azioni pericolose. Quindi vi invito a fare attenzione alle azioni pericolose! 


Si, per noi che abbiamo gravissimi problemi di vista ci sono dei comportamenti da evitare a tutti i costi.

Inizierei con il suggerirvi di non attraversare mai la strada da soli.

Non dovrete mai sapere che ore sono senza chiederlo ad altri.

Non dovrete mai, e dico mai, fare pulizie in casa o peggio cucinare o stirare.

Guai se pensate di curare il giardino, o stendere la biancheria.

Non dovrete mai andare a fare la spesa da soli.

Non permettetevi mai di leggere, anche solo carattere per carattere, e non utilizzate mai strumenti elettronici.

Tutte le azioni precedentemente indicate sono riservate esclusivamente ai cosidetti normodotati, per noi ci sono solo le vecchie azioni da ciechi.

Dovrete leggere solo il Braille, dovrete farvi accompagnare sempre e comunque, dovrete essere sempre lenti e impacciati, l'occhiale nero ed il bastone bianco sempre indossati.

Badate bene a quello che fate, perchè compiere delle azioni a noi non permesse ci farà considerare dei vili impostori, in poche parole, dei falsi ciechi.

Il mondo in cui siamo si sta rivelando non in grado di comprendere quello che un non vedente riesce a fare.
Pilotati da alcune operazioni mediatiche, i normali cittadini si stanno convincendo che il cieco deve fare il cieco.

Anni destinati all'inclusione sociale, alla ricerca dell'indipendenza, a produrre leggi idonee allo scopo, alla costruzione di ausili tiflotecniciche ci permettessero maggiore autonomia, si stanno rivelando un pericoloso effetto boomerang.

Quindi dobbiamo richiedere l'apertura degli istituti, il permesso di chiedere l'elemosina agli angoli delle strade, oppure, per i più timidi di poter rimanere chiusi nelle proprie case continuamente assistiti.
Se tutto questo non si può configurare come un paradosso, non saprei come altro modo definirlo, abbiamo speso oltre 50 anni per costruire la nostra integrazione sociale, ed adesso, paradossalmente ci si ritorce contro.

L'altra situazione esemplare per spiegare il paradosso si è configurata verso la fine di Maggio ed ha per protagoniste le grandi associazioni a tutela dei disabili.

Analizzando l'accaduto, il fatto che sia stata indetta una manifestazione a Roma, in piazza di Montecitorio, organizzata a tempo di record, e che perlomeno in apparenza avrebbe portato nella capitale un vasto numero di disabili, e che poi la stessa sia stata, sempre in fretta sospesa, è un caso assai raro.
Il perchè di tutto questo va ricercato nella smentita del governo, con tanto di comunicato, di alcuni articoli, apparsi su importanti testate, che associavano la riforma dell'isee all'indennità di accompagnamento.

Il giorno 14 Maggio le due federazioni FAND E FISH avevano presieduto ad un incontro, presso il ministero, proprio sulla riforma dell'isee, le note emesse al termine della riunione sono apparse abbastanza confortanti, in quanto il governo, a detta dei convenuti, in questa fase starebbe solo costruendo il nuovo strumento di valutazione, senza prevedere per adesso i campi d'applicazione.

Passa la notte e la mattina su alcuni giornali leggiamo tutt'altro, apprendiamo di progetti nefasti, compreso il parametro di reddito di 15.000 EURO, come limite al percepimento delle indennità. È il caos, sui forum si scatena l'indignazione, i dirigenti delle associazioni vengon spinti verso la mobilitazione contro i proclami a mezzo stampa profusi.

Viene organizzata la manifestazione, viene chiesto al governo di smentire, in poche parole facciamo il nostro meglio, per costruire la più grande operazione di protesta, mai assunta da disabili.

La mobilitazione riesce il tam tam funziona, sarà un evento da ricordare. Ma, poi, arriva la smentita del ministero con un comunicato, che a leggerlo bene, crea molte perplessità per il futuro, ma basta a far sospendere la manifestazione pur rimanendo lo stato di mobilità.

E adesso arriviamo al paradosso: dove si realizza?

Vi rendete conto di cosa significa organizzare una manifestazione di disabili? Vi rendete conto delle difficoltà logistiche?

Questa volta eravamo riusciti a creare una grande mobilitazione, saremmo intervenuti in un gran numero quel giorno in piazza di Montecitorio, invece per un'ambigua smentita, è stato sospeso tutto.

Qui il paradosso è ancor più palese, viene richiesta la mobilitazione, viene organizzata e probabilmente raggiunta, poi, il giorno della smentita il tutto si dissolve. Per non creare il paradosso dovevamo confermare la manifestazione e dare una bella dimostrazione di forza e di unità, invece ancora una volta abbiamo dimostrato disgregazione e sudditanza nei confronti di alcuni potenti organismi associativi.

IL PRESIDENTE SIMONE VANNINI.

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